Capitolo 6

Tra rinunciare e ricominciare,
le lotte femministe

L’intervallo di tempo compreso tra il 1896 e il 1910, anno di pubblicazione dell’Antropologia Pedagogica, è assai intenso: Maria mostra appieno le sue versatili capacità intellettuali: oltre alla professione medica, all’impegno con i bambini e all’attività di formazione dei maestri viaggia, tiene conferenze davanti a folte platee e si dedica a un’assidua produzione scientifica: dapprima, nel corso del 1897, pubblica svariati studi inediti e relazioni di argomento medico sulla «Rivista quindicinale di Psicologia, Psichiatria, Neuropatologia», di cui Sante De Sanctis è redattore capo; poi tra il 1898 e il 1903 la sua attenzione si sposta sui «fanciulli infelici».


Dopo aver scoperto Séguin, visita numerosi istituti italiani per proporre il nuovo metodo – a Genova, Reggio Emilia, Torino, Vercurago in Lombardia – sollecitando l’istituzione di comitati locali della Lega e tessendo tutta una rete di relazioni che si traducono in altrettante fonti di informazioni utili alla ricerca.


Giovanni Bollea, nell’intervista già citata, ricordava con rammarico un carteggio tra Montessori e Montesano, ricevuto dal suo maestro e purtroppo andato smarrito o trafugato, dal quale emergeva l’avvilimento da cui Maria veniva talvolta assalita durante questi viaggi (allorché sperimentava quanto fosse difficile convincere i suoi interlocutori delle nuove possibilità riabilitative dei bambini con difficoltà) e, per contro, le parole incoraggianti di Montesano che le raccomandava di non abbattersi perché «chi semina raccoglie». È ancora Bollea a ricordare


il forte quadrumvirato intellettuale (formato da Montessori, Montesano, Bonfigli, De Sanctis), [è] alle origini della scuola romana di neuropsichiatria infantile, ma anche [l’elemento di] continuità tra il laboratorio scolastico di rue Pigalle e quello di via dei Volsci. C’è un filo che unisce questa all’esperienza di via dei Marsi e in seguito a via dei Sabelli, sede dell’Istituto di Neuropsichiatria Infantile. Sempre il quartiere di San Lorenzo, dunque!