capitolo 3

Genitori troppo amorevoli

Quanto è facile lasciare che il nostro amore ci renda malaccorti nel trattare i figli. Non lo intendo nel senso più ovvio – è ignorante o sciocca una madre che prende in braccio il suo piccolo ogni volta che piange, così che prenderà l’abitudine di piangere per essere accarezzato – ma in un senso più sottile e insospettato.


Quando, per esempio, un neonato si sforza di raggiungere un oggetto che attira la sua attenzione e noi glielo porgiamo, lui lo lascia cadere e piange per averlo di nuovo. Molto spesso, il nostro amore non fa altro che farci metter via l’oggetto interessante quando il piccolo lo ha lasciato cadere per due o tre volte e la nostra pazienza si è esaurita. Diciamo che è “dispettoso”, che “lo fa di proposito”, che “non bisogna permettergli di comportarsi così altrimenti crescerà testardo e capriccioso”, e dunque, persino dalla culla il nostro amore concepisce per lui il suo futuro carattere, che vediamo come qualcosa da dover forgiare per mezzo di correzioni e disciplina.

Eppure, pensiamo ancora solo per un istante a quel bambino piccolissimo. Si allunga per raggiungere il suo sonaglio, la madre glielo porge, le piccole dita si chiudono attorno all’oggetto e poi si aprono di nuovo e il sonaglio cade. Lo vuole ancora, le minuscole dita si chiudono e si aprono. Osservatelo, dimenticate quanto sia tedioso raccogliere e lasciar cadere il sonaglio – quello è il vostro punto di vista – osservatelo mentre si guarda le piccole dita, guardate come lo interessano. Sta sviluppando i suoi muscoli. Se lo osservaste da vicino, potreste forse vedere le minuscole dita aprirsi una alla volta anziché tutte insieme – è un grande progresso. Pian piano sta diventando il padrone delle sue dita, ride di gioia mentre lascia cadere il sonaglio e voi, con pazienza, lo raccogliete per lui. Non vi è alcun atteggiamento dispettoso in lui, non ha bisogno di nessuna disciplina esterna; ben presto abbandonerà questa occupazione di sua spontanea volontà e forse le sue dita dei piedi diventeranno per lui la prossima cosa più interessante del mondo.