È un grave errore credere che i bambini rimasti indietro siano diversi dai bambini normali. Di solito, vivono in famiglie con fratelli e sorelle normali e genitori normali; se viene innalzata una barriera di “differenza” attorno a loro, diventa davvero troppo dura per chi è rimasto indietro. Dovrà, infatti, anche superare questo pregiudizio, oltre a dover recuperare il proprio sviluppo.
È anche un pregiudizio credere che sia diverso. Il bambino rimasto indietro è indietro nella corsa, ma non sta correndo su un percorso diverso da quello degli altri. Sebbene abbia bisogno di cure particolari, se deve raggiungere gli altri dovrà essere allenato nello stesso modo.
Vi sarà forse più facile capire se vi raccontassi una piccola parte della mia storia. Molti anni fa, prima di iniziare a lavorare con i bambini normali, studiai i bambini deficienti, tentando di scoprire un modo migliore per insegnar loro9. A quel tempo si credeva che i bambini normali dovessero essere capaci di apprendere ricordando quello che veniva detto loro e imparando delle regole – ed era appunto ciò che facevano, sebbene fosse difficile e i bambini odiassero le lezioni. Ma non era possibile insegnare in questo stesso modo anche ai bambini ritardati.