La dottoressa Maria Montessori è stata una delle prime donne a laurearsi in medicina in Italia alla fine del 1800. Lavorava in una clinica universitaria romana, occupandosi dei poveri e dei loro bambini. Non solo curava la salute dei suoi pazienti, ma offriva anche attenzioni e vestiario.
Nell’Istituto psichiatrico di Roma, a Santa Maria della Pietà, aveva osservato bambini con disabilità emotive e mentali in un ambiente di deprivazione sensoriale. In un caso aveva notato che raccoglievano briciole, non per mangiarle bensì per stimolare il loro senso del tatto. Suggerì perciò che l’educazione, non la medicina, fosse la risposta per questi bambini.
Montessori non iniziò con alcuna metodologia già esistente. Applicò, invece, le stesse pratiche di osservazione oggettiva e scientifica apprese durante la formazione in medicina per vedere cosa coinvolgesse i bambini, per capire in che modo imparavano e come avrebbe potuto facilitare il loro apprendimento.
Si immerse nello studio della filosofia, della psicologia e dell’antropologia dalla prospettiva educativa e sperimentò e perfezionò l’uso di materiali educativi con questi bambini. Alla fine, la maggior parte dei bambini passò l’esame di stato con voti più alti rispetto ai bambini senza disabilità e il lavoro della dottoressa Montessori venne salutato come un vero miracolo.
Fu presto in grado di testare le proprie idee nell’ambito del Sistema educativo italiano; venne invitata a predisporre un luogo, in un quartiere povero di Roma, in cui i bambini piccoli venissero accuditi mentre i genitori erano al lavoro. Fu la prima Casa dei Bambini, inaugurata nel gennaio del 1907.
Non passò molto tempo prima che il suo lavoro attirasse l’attenzione e si diffondesse a livello internazionale. Le scuole Montessori e i programmi di formazione si trovano ora in ogni continente, tranne in Antartide. Solo negli Stati Uniti esistono più di 4.500 scuole Montessori, e ce ne sono 20.000 in tutto il mondo. Dove vivo, ad Amsterdam, sono più di 20, per una popolazione di circa 800.000 persone, dalla prima infanzia fino a 18 anni. Larry Page e Sergey Brin (fondatori di Google), Jeff Bezos (fondatore di Amazon), Jacqueline Kennedy Onassis (ex first lady) e Gabriel Garcìa Márquez (Premio Nobel per la Letteratura), hanno tutti frequentato scuole Montessori.
La dottoressa Montessori proseguì il suo lavoro in campo educativo e sviluppò le sue idee per i bambini di tutte le età, al tempo stesso attraversando il mondo (visse anche in esilio in India durante la Seconda guerra mondiale), fino alla morte, avvenuta in Olanda nel 1952. Chiamava il suo lavoro “un’educazione alla vita”, ossia rivolta non solo all’istruzione scolastica, bensì alla vita di tutti i giorni.