Introduzione a montessori Periodi sensitivi per i bambini piccoli a tempistica esatta di questi periodi sensitivi è unica per ciascun bambino. L Linguaggio Un periodo sensitivo per la lingua parlata. Guardano la nostra bocca, lallano, iniziano a ripetere a pappagallo quello che diciamo e, subito dopo, ecco l’esplosione del linguaggio. Un interesse nella scrittura potrebbe sorgere dai 3 anni e mezzo, quello per la lettura dai 4 anni e mezzo. Utilizzare un linguaggio ricco. Nominare le cose ciascuna con il nome appropriato. Leggere libri. Fare conversazione con il bambino - fare delle pause per permettere al piccolo di reagire. Seguire gli interessi del bambino. Ordine I bambini piccoli amano l’ordine. Montessori aveva osservato un bambino che faceva una passeggiata con la mamma e si era disperato perché lei gli aveva tolto il cappotto. Il bambino era disturbato perché l’“ordine” (il modo in cui stavano le cose) era cambiato; quando la madre gli aveva rimesso il cappotto si era calmato. Utilizzare le routine così che il bambino sappia cosa aspettarsi. Avere “un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto”. Essere comprensivi se il bambino si agita quando qualcosa non succede sempre nello stesso modo ogni giorno. Dettagli minuti Dai 18 mesi ai 3 anni il bambino è attratto dagli oggetti più piccoli e dai dettagli minuti. Disporre in casa dettagli di squisita bellezza: quadri, fiori, oggetti fatti a mano. Sedere sul pavimento alla loro altezza per vedere cosa vedono da quella prospettiva - renderla attraente. Possiamo rimuovere gli oggetti imperfetti. Acquisizione del movimento I bambini molto piccoli acquisiscono abilità della motricità fine e grossolana - imparano a camminare e a usare le mani. I più grandicelli perfezionano queste abilità e iniziano a sviluppare una maggiore coordinazione. Offrite diverse opportunità di esercitarsi nei movimenti grosso-motori e della motricità fine. Concedete tempo al bambino da dedicare al movimento. Esplorazione sensoriale I bambini piccoli sono affascinati dai colori, dal gusto, dagli odori, dal tatto, e dai suoni che percepiscono attraverso l’esplorazione dell’ambiente. I più grandicelli iniziano a classificare e organizzare queste impressioni. Date accesso ad ambienti interni ed esterni che siano ricchi e da esplorare con tutti i sensi. Concedete tempo per l’esplorazione libera. Fate scoperte insieme. Buone maniere e cortesia Il periodo sensitivo per le buone maniere inizia verso i due anni e mezzo. Prima di questo è l’adulto a dare l’esempio al bambino di come ci si comporta, e lui lo assorbirà. Abbiate fiducia che i modi cortesi e le buone maniere si svilupperanno con gradualità, senza fargli la predica affinché le utilizzi. Date il buon esempio a casa, nella vita quotidiana, e con gli estranei. 5. La mente assorbente inconscia Dalla nascita fin verso i 6 anni, i bambini acquisiscono informazioni senza sforzo; Montessori si riferiva a questo aspetto con l’espressione . Dalla nascita mente assorbente ai 3 anni, la cosa avviene in modo del tutto . inconscio La facilità con cui un bambino piccolo impara ci offre opportunità, ma ci attribuisce anche delle responsabilità. Opportunità perché assorbono con estrema facilità il linguaggio che li circonda (si costruiscono un vocabolario ricco e sviluppano la comprensione), il modo in cui maneggiamo gli oggetti e il mobilio (idealmente con cura), il modo in cui trattiamo gli altri (idealmente con rispetto e gentilezza), dove riponiamo le cose (creando ordine) e la bellezza dell’ambiente tutto intorno a loro. Responsabilità perché, come sottolinea Montessori, una spugna può assorbire acqua sporca tanto quanto acqua pulita: un bambino farà sue le esperienze negative con la stessa facilità con cui si approprierà di quelle positive. Può persino fare propri i nostri sentimenti e atteggiamenti, per esempio quando ci cade qualcosa e ce la prendiamo con noi stessi (l’opposto del perdonare se stessi), oppure quando ci convinciamo di non saper fare qualcosa, come disegnare (l’opposto dell’avere una mente disposta alla crescita, grazie alla quale potremmo far mostra di voler sempre migliorare le nostre capacità). Potremmo dunque essere il più possibile attenti a offrire esempi positivi ai bambini piccoli, esponendoli alla bellezza e offrendo modi gentili da assorbire. 6. Libertà e limiti Ho udito persone che dicevano: “Ma le scuole Montessori non sono quelle senza alcun controllo, dove i bambini possono fare tutto quello che vogliono?”. E ho sentito altri dire: “Ma le scuole Montessori non sono quelle molto rigide dove i bambini hanno il permesso di usare i materiali solo in certi modi?”. Per la verità Montessori si posiziona nel mezzo, a metà strada fra il permissivismo e l’autocrazia e gli atteggiamenti dittatoriali. A scuola o a casa, seguendo poche regole il bambino impara il rispetto e la responsabilità per se stesso e per gli altri, e anche per l’ambiente che lo circonda. All’interno di questi limiti ha libertà di scelta, di movimento e di volontà. In una scuola Montessori, i bambini hanno la libertà di scegliere su cosa desiderano lavorare (ammesso che sia disponibile), la libertà di riposarsi o di osservare un altro bambino (finché non lo disturbano) e la libertà di muoversi per la classe (se rispettano le persone che li circondano). Entro questi limiti, seguiamo il bambino e confidiamo che si svilupperà seguendo una sua tabella di marcia unica. A casa possiamo offrire la libertà di scegliere cosa vogliono indossare (a patto che sia appropriato per la stagione), la libertà di prepararsi uno spuntino da soli (a patto che si mettano a mangiare seduti) e la libertà di esprimersi (a patto che non facciano male agli altri e non rovinino le cose della casa). Alcuni si preoccupano: Come faranno a imparare che ci sono alcune cose che devono essere fatte? oppure: Non li vizieremo se ci concentreremo su di loro tutto il tempo? Non suggerisco di dare licenza al bambino di fare qualsiasi cosa voglia, noi genitori possiamo essere chiari su quali sono le aspettative e stabilire limiti con amorevolezza, se necessario. Se fanno male a se stessi o agli altri interverremo, o li aiuteremo a lasciare il parco giochi se non ci riescono da soli. E mentre noi impariamo a guardare dalla loro prospettiva, gli mostreremo anche come avere rispetto reciproco e prendersi cura degli altri (inclusi noi genitori) e dell’ambiente. Daremo loro libertà entro certi limiti. 7. Indipendenza e responsabilità Aiutami a fare da solo! In un ambiente Montessori, i bambini imparano a diventare molto indipendenti. Non lo facciamo per farli crescere il più in fretta possibile (lasciate che siano bambini), ma perché a loro piace. I bambini vogliono essere capaci di fare di più, di dare il loro contributo, di essere parte della famiglia, della classe, della società. Vediamo la soddisfazione sui loro volti quando si infilano le scarpe da soli, rimettono a posto qualcosa, o aiutano un amico. La pace li invade quando fanno da soli, quando non devono ribellarsi a qualcuno che gli sta infilando una maglietta o li sta infilando nella vasca da bagno senza preavviso. Grazie all’indipendenza, il bambino impara ad nella cura degli altri, essere responsabile di se stesso e dell’ambiente. Impara a maneggiare con cura oggetti fragili, a offrire aiuto a un amico, a tenere da conto le proprie cose. Impara a chiedere scusa se ha fatto male a qualcuno, a curare le piante, la classe e l’ambiente che lo circonda. Anche i bambini molto piccoli. 8. Sviluppo individuale Ogni bambino ha i suoi personali tempi di sviluppo. Montessori rispetta non solo le tempistiche uniche di ciascun bambino, ma anche il fatto che ognuno abbia differenti livelli di energia e sia capace di concentrarsi in momenti diversi. I bambini differiscono nelle modalità di apprendimento: visiva, uditiva, tattile, o una combinazione di queste. Alcuni amano ripetere all’infinito finché non padroneggiano una qualche abilità; altri imparano soprattutto dall’osservazione, mentre certi hanno bisogno di muoversi più di altri. L’approccio Montessori rispetta i modi diversi in cui i bambini imparano e incoraggia il loro sviluppo individuale. 9. Rispetto Un’insegnante Montessori avrà un tale rispetto per il bambino che lo tratterà come farebbe con un adulto. Lo vediamo dal modo in cui gli parla e gli si rivolge, dal modo in cui chiede il permesso se deve toccarlo (per esempio: “Va bene se ti sollevo?”), dal modo in cui permette al bambino di svilupparsi a suo modo. Il che non significa che l’adulto non sia responsabile: stabilirà i limiti necessari, senza passività né aggressività, ma con fare assertivo e rispettoso. 10. Osservazione L’osservazione è alla base dell’approccio Montessori. Come parte della mia formazione, ho osservato neonati e bambini piccoli per più di 250 ore. Ci esercitavamo a disapprendere il desiderio di analizzare, saltare alle conclusioni, avere preconcetti e pregiudizi su un bambino o una situazione. Osservare significa semplicemente guardare come una telecamera dal muro. Basarsi sui fatti e registrare solo ciò che vediamo: i movimenti dei bambini, il loro linguaggio, la postura, le azioni che compiono. Osservare serve a farci capire in che punto esatto si trovi il bambino in quel momento; ci aiuta a riconoscere i suoi interessi, a cosa sta lavorando per acquisire padronanza, quando c’è un cambiamento evolutivo, e, di tanto in tanto, quando intervenire per stabilire un limite o fornire un piccolo aiuto prima di ritrarsi di nuovo. IN PRATICA Riconosciamo nel nostro bambino il manifestarsi di un qualche periodo sensitivo? In questo momento cosa lo interessa? Vediamo nel nostro bambino esempi di: . mente assorbente? • . desiderio naturale di imparare? • Come ci sentiamo a proposito dell’apprendimento dall’alto verso il basso (approccio di insegnamento tradizionale) rispetto a un approccio in cui il bambino venga coinvolto in prima persona nel suo processo di apprendimento? Nei capitoli che seguono vi mostrerò come introdurre questi principi Montessori nella vita di tutti i giorni: osservare i nostri figli per vedere quali sono gli interessi per i quali possono esplorare e fare scoperte da soli concedere tempo per esercitare il linguaggio, il movimento e lo stare insieme predisporre la casa per una buona riuscita delle loro attività coinvolgerli nelle attività quotidiane incoraggiare la loro curiosità stabilire poche regole di base in casa, così che i bambini conoscano i limiti fare da guida al bambino, a cui non serve né un padrone né un servo lasciare che fioriscano e diventino le creature uniche che sono, anziché cercare di plasmarli Mettiamo tutto in pratica con i nostri bambini.