È facile finire per far girare la vita solo attorno ai figli; mettiamo i nostri bisogni in attesa o ci sentiamo colpevoli se facciamo qualcosa per noi.
Siamo tutti delle persone e meritiamo di soddisfare i nostri bisogni. Seguire il bambino non vuol dire ignorare noi stessi. Lavorate insieme a lui e siate assertivi se necessario.
Concediamo molta libertà al bambino ma esprimiamo anche noi i nostri bisogni, per esempio desiderando un po’ di pace la sera mentre lui riposa a letto (a pag. 232 c’è una tavola dei sentimenti e dei bisogni a cui volendo si può fare riferimento).
Trovare il tempo per relazioni adulte. Il nostro partner, se ne abbiamo uno, è una persona anche lui e la relazione è molto importante; senza non saremmo mai diventati neppure genitori. Fatto sta che spesso dimentichiamo di darle la giusta priorità.
Mi piace l’esempio che ho sentito una volta da una famiglia francese con quattro figli. Quando il genitore che lavorava fuori casa ritornava la sera, entrambi i genitori si sedevano a bere un bicchiere di vino, si confrontavano, ristabilivano un contatto reciproco per circa dieci minuti anziché precipitarsi a preparare la cena e immergersi nella routine serale. In questo lasso di tempo non saltavano su per correre in soccorso dei figli e i bambini avevano imparato che quello era il momento speciale dei genitori;
in questo modo i bambini capivano quanto la loro relazione fosse importante.
E che anche i genitori sono persone.