Per...
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Anziché questo…
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Si può dire quest'altro… |
Vedere attraverso gli occhi del bambino
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Negare:
“Non preoccuparti, è solo un bernoccolo!”
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Vedere la situazione dalla sua prospettiva e riconoscere i suoi sentimenti:
“È stato traumatico? I bernoccoli fanno male!”
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Giudicare:
“Prendi sempre i giocattoli agli altri bambini!”
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Tradurre per lui:
“Vedo che vorresti giocarci anche tu quando gli altri avranno finito”
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Biasimo e prediche:
“Non avresti dovuto…”
“Dovresti invece…”
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Cercare di capire il bambino immaginando come possa sentirsi:
“Mi stai dicendo che…?” / “Sembra che tu…”
“Ti senti forse…?” / “Mi pare di capire che…”
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Sviluppare l’indipendenza
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Dirgli cosa non deve fare:
“Non far cadere il bicchiere!”
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Dirgli come riuscire:
“Usa due mani!”
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Evitare di decidere sempre:
“Andiamo a dare un’occhiata al puzzle!”
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Seguire il bambino:
Non dire niente (aspettare per vedere cosa sceglie)
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Aiutare il bambino
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Prendere il sopravvento e farlo al suo posto:
“Lo faccio io per te…”
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Intervenire il meno possibile e lo stretto necessario:
“Vorresti il mio aiuto/che qualcuno ti aiutasse?”
“Vuoi vedere come lo faccio io?”
“Hai provato a…?”
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Aiutare il bambino ad amare l’apprendimento
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Correggere:
“No, è un elefante!”
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Insegnare insegnando: “Ah, volevi farmi vedere i rinoceronti!” (poi annotarsi di insegnargli gli elefanti una prossima volta)
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Coltivare la curiosità
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Dare risposte a tutte le domande:
“Il cielo è blu perché…”
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Incoraggiare la scoperta:
“Non lo so, scopriamolo insieme!”
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Aiutare il bambino a valutare se stesso, ossia a coltivare una motivazione intrinseca
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Lodare:
“Bravo!”
“Bel lavoro!”
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Condividere |
Costringerlo a farlo:
“Ora tocca a lui!”
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Permettere al bambino di finire e condividere facendo a turno: “Ora vedo che ci sta giocando lui, fra poco ci potrai giocare tu!”
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Accettare nostro figlio così com’è
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Ignorare la rabbia o i sentimenti intensi del bambino: “È solo un cucchiaio, non essere sciocco!”
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Riconoscere e legittimare tutti i sentimenti:
“Mi sembri molto dispiaciuto per il fatto che il tuo cucchiaio preferito non ci sia!”
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Ricordare una regola fondamentale di casa
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Gridare:
“Non ci si picchia!”
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Avere poche regole:
“Non posso permettere che vi facciate male, usate le parole per dire cosa vorreste!”
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Coltivare la cooperazione
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Dire no:
“Non toccare il fratellino!”
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Usare un linguaggio positivo:
“Siamo gentili con il fratellino!”
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Coinvolgersi nel problema:
“Mi fai diventare matta, perché non ti vesti? Dobbiamo uscire!”
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Trovare modi per risolvere il problema:
“Cosa possiamo fare per risolvere il problema? Facciamo una lista di tutte le cose che dobbiamo fare per uscire la mattina!”
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Innervosirsi:
“Perché non mi ascolti? È ora di fare il bagno!”
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Trovare modi per coinvolgere il bambino:
“Vogliamo andare in bagno saltellando come un coniglio o camminando di lato a quattro zampe come i granchi?”
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Lamentarsi, gridare: “Quante volte devo chiederti di infilarti le scarpe?”
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Usate una parola: “Scarpe!” | |
Ripetersi:
“Non andare di nuovo vicino al forno!”
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Scrivere una nota:
“Il cartello dice ‘scotta!’”
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Accusare: “Perché non metti mai a posto i tuoi giocattoli quando hai finito?”
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Far vedere.
“Va qui!” (mentre si batte con il dito sullo scaffale)
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Aiutare il bambino ad essere responsabile
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Minacciare, punire, corrompere o mettere in castigo:
“Se lo fai ancora ti…”
“Se vieni subito ti do un adesivo!”
“Vai nella tua stanza e pensa a quello che hai fatto!”
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Aiutarlo a calmarsi e poi a farsi perdonare:
“Sembri sconvolto, vorresti le coccole?”
“Vorresti andare nell’angolino della calma per tranquillizzarti?”
IN SEGUITO: “Il nostro amico sta piangendo, come possiamo farci perdonare?”
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Comunicare i limiti
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Evitare il conflitto, essere molto rigidi, o dare il cattivo esempio:
“Sono troppo giovani per sapere quello che fanno”
“Se mi mordi ancora ti mordo anch’io così vediamo se ti piace!”
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Stabilire un limite chiaro e gentile:
“Non posso lasciarti colpire/lanciare/mordere. Ora ti metto giù. Se vuoi mordere puoi farlo con la mela”
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Evitare la rivalità tra fratelli
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Fare paragoni:
“Perché non mangi i piselli come tuo fratello/tua sorella?”
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Trattare ogni figlio in modo unico:
“Mi sembra che tu ne voglia altri!”
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Rendere responsabile il più grande:
“Tu sei grande ora, dovresti dare il buon esempio!”
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Dividete la responsabilità fra tutti:
“Potete badare l’uno all’altro mentre vado in bagno?”
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Essere neutrali nelle dispute tra fratelli
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Cercare di decidere chi ha torto e chi ha ragione:
“Che è successo qui?”
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Lasciare a loro la risoluzione del problema: “Vedo due bambini che vogliono lo stesso giocattolo.
So che riuscirete a trovare una soluzione che vi faccia felici entrambi!”
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Evitare ruoli ed etichette
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Costringere il bambino in un ruolo o etichettarlo: “È timido/È intelligente”
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Dargli un’altra visione di sé:
“Ho visto che hai chiesto aiuto tutto da solo!”
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Comunicare con i familiari e coloro che lo accudiscono
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Arrabbiarsi con un membro della famiglia:
“Perché gli stai gridando?”
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Tradurre per loro:
“Vedo che forse mamma/papà vorrebbe che tu…”
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Dare l’esempio in fatto di cortesia e modi garbati
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Biasimare gli altri:
“Avresti dovuto dirmelo prima!”
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Prendersi la responsabilità:
“Avrei dovuto fare…”
“Avrei dovuto dire…”
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Appendice