CAPITOLO 24

O come OPERA D’AMORE

Quest’opera si è voluta chiamare metodo, cosa che io non ho fatto… trattandosi di una missione.1


La nostra è un’opera d’amore, ma intendiamoci bene. Non parliamo di un amore di affetto e di sentimento, ma di un’opera di amore ... rivolta all’intelligenza cercante, affinché trovi ciò che le è necessario e si sviluppi nella luce rispettando il suo lavoro interiore.2

La Grande Opera, la chiamavano gli alchimisti. Consisteva nel trasformare il piombo in oro: ma non si trattava in realtà di una mera trasmutazione di metalli, quanto di un più profondo e complesso processo di trasformazione interiore.


Anche quella di Maria Montessori è stata una grande opera: proprio come gli antichi alchimisti, lei ha saputo estrarre l’oro dall’animo del bambino e l’ha mostrato al mondo.


La sua è stata un’opera d’amore perché questo è stato lo strumento che ha permesso la trasmutazione: il suo grande, profondo e sincero amore per i bambini.


Ma non un amore fatto di sentimentalismi, bensì un amore potremmo dire “animico”, che all’anima si rivolge per aiutarla a trovare la strada verso la Luce, indicandole il cammino.


Quella di Maria è stata una missione: ecco perché lei non ha mai voluto definire il suo operato un metodo. Perché si è trattato di qualcosa di più di questo: la sua è una visione, una rivelazione, una filosofia di vita, un modo di approcciarsi al bambino e all’esistenza seguendo le direttive della natura, quelle che i nativi americani chiamano le “Istruzioni Originarie”, ovverosia le indicazioni date agli uomini dal Creatore e contenute nella creazione stessa, secondo cui tutto ciò che esiste è sacro e va trattato con rispetto e amore, in uno spirito di fraterna condivisione. “Bisogna ricostruire l’educazione basandola sulle leggi della natura e non sui preconcetti e sui pregiudizi degli uomini”3, scriveva non per nulla Maria.


Quello che lei ci ha lasciato è un messaggio spirituale. Un messaggio che può essere applicato in qualsiasi ambito della nostra vita: perché si può essere non solo educatori, ma anche terapeuti o genitori “montessoriani”…


Il messaggio di Maria è un messaggio di grande portata. È per questo che ancora oggi spaventa: perché la sua realizzazione richiede il passaggio nel fuoco dell’amore. Ma è solo questa fiamma, che arde inconsapevole dentro di noi, che può salvare il mondo.