Appendice

L’educazione dei piccoli degenerati1


La dottoressa Maria Montessori dice sembrarle che sino ad oggi gli oratori tutti abbiano parlato solamente di fanciulli normali; ella, come medichessa, si vuol occupare soprattutto dei fanciulli degenerati, che alle volte sono al disotto delle bestie medesime, che non parlano e non si nutrono non perché loro manchi la facoltà di fare queste cose, ma perché non sanno comprendere che ad ogni azione corrisponde un atto della volontà. Si preoccupa degli imbecilli intellettuali, che molte volte passano per oziosi e sono quindi nelle Scuole ordinarie oppressi dai castighi che ne fanno dei veri martiri; dei degenerati morali, la cui perniciosa influenza subiscono gli stessi fanciulli normali.


Sono questi poveri esseri che il Governo dovrebbe correggere ed educare in speciali Istituti; sono costoro che, abbandonati nella società a loro medesimi, non potendo vivere del proprio lavoro cercano di mantenersi con il lavoro degli altri e diventano delinquenti; questi fanciulli lasciando la Scuola sono destinati a popolare i manicomi, i postriboli, le galere. I degenerati non sono sempre incapaci di educazione; occorrono per essi metodi speciali. Usare per l’educazione di questi disgraziati i metodi ordinari è uno sprecare inutilmente il tempo e la fatica. All’estero vi sono degli Istituti medico-pedagogici ove si isolano i degenerati dalle famiglie degenerate e dai normali della società; sono sorprendenti i risultati di questi Istituti, e infatti, ad una esposizione di Londra i loro allievi, anche dalle persone più intelligenti, non si poterono distinguere dai fanciulli normali accanto a cui erano stati messi a lavorare. Ci sono pure le classi aggiunte ove si raccolgono quei fanciulli che senza essere completamente degenerati, pure disturbano e guastano le classi normali. Ad alcuno potrà sembrare troppo grave la responsabilità che si assume la maestra nel mandare i fanciulli a questi Istituti, a queste classi; ebbene, la maestra dica semplicemente: Questo bambino mi sembra un degenerato, e il medico giudicherà.


L’Istituto medico-pedagogico potrebbe essere annesso, per ora, ai manicomî provinciali. Propone che ai programmi delle Scuole normali vengano unite nozioni di diagnostica e che si dovrebbero istituire corsi speciali di studî per preparare i maestri al metodo medico-pedagogico. A tal proposito dichiara che alcuni professori già fin d’ora si accingerebbero ad aprirne.


Propone il seguente ordine del giorno:

«Il Congresso Pedagogico convinto che la società civile non debba trascurare alcun mezzo per redimere ed educare i bimbi che, per speciali caratteri degenerativi, non possono trarre profitto dalla Scuola comune, fa voti affinché essi vengano educati a parte, da maestri dotati di attitudini e cognizioni particolari, ed a tale scopo chiede che:


«Per l’educazione dei piccoli degenerati, lo Stato provveda legislativamente all’istituzione di classi aggiunte presso le Scuole elementari almeno dei Comuni più importanti e le Provincie creino o sussidino nelle città capoluogo speciali Istituti medico-pedagogici per i casi più gravi e per l’educazione speciale dei maestri, vengano insegnati in ogni Scuola normale i caratteri sintomatici della degenerazione ed i mezzi più acconci a combatterli e lo Stato instituisca un corso speciale universitario per preparare a questo insegnamento i professori di pedagogia delle Scuole normali, per i maestri medicopedagogici, al quale, a titolo di premio, dovrebbero essere ammessi gratuitamente e sussidiati per la durata del corso, i migliori licenziati della Scuola normale».


Aggiunge che se esso sarà approvato, unirà il voto del Congresso alla domanda che il deputato prof. Bonfigli presenterà alla Camera nel prossimo autunno a proposito della istituzione benefica suaccennata.


Il comm. Torraca manifesta il suo vivissimo compiacimento all’oratrice. Aggiunge pure che negli ultimi programmi per le Scuole normali il Ministero ha già mostrato di volersi mettere per la via indicata dalla gentile e dotta oratrice.


Dopo brevi osservazioni di Comelli, l’ordine del giorno della dottoressa Maria Montessori viene approvato per acclamazione.


Fornelli propone che nel futuro Congresso Pedagogico uno dei temi da svolgersi sia quello oggi splendidamente dimostrato dalla dottoressa Montessori.