CAPITOLO 4

Montessori, Pikler e Goldschmied:
intrecci di sguardi e originalità

Avvertenze di lettura

di Emanuela Cocever


Le tre grandi figure di donna pioniere nell’ambito della cura e dell’educazione dei bambini piccoli che questo libro desidera fare conoscere sono contemporanee, anche se Montessori realizza la parte centrale della sua opera nella prima metà del secolo scorso, mentre Pikler nella seconda metà e Goldschmied inizia la sua attività alla fine degli anni ’30.


Più volte, nel corso dei precedenti capitoli, nel descrivere e argomentare le idee sullo sviluppo e sulle condizioni attraverso le quali gli adulti possono accompagnarlo, sulle pratiche educative, sulle organizzazioni di vita comunitaria dei bambini e degli adulti, è stato scritto che esse condividono molti riferimenti teorici e molte preoccupazioni pratiche. Ma, come ha scritto Canevaro nell’introduzione, ciascuna lo fa a modo proprio.


In questo ultimo capitolo vogliamo approfondire questo modo di guardare alla loro opera. È un’operazione delicata che prende in considerazione, accanto a elementi fortemente caratterizzanti, dettagli e sfumature. A volte, i dettagli e le sfumature sono contingenti, altre volte molto significativi, alcuni sono esplicitamente sottolineati dalle stesse protagoniste nei loro scritti o nelle loro affermazioni, altri ricavabili da parole che ci giungono attraverso traduzioni o anche indirettamente. Un esempio: tutte tre attribuiscono un’importanza fondamentale ai materiali a disposizione dei bambini, perché essi li usino di loro iniziativa nel corso delle loro attività. Ma sappiamo che Montessori ha parlato molto esplicitamente del ruolo che questi occupano nel suo progetto educativo, si è preoccupata delle parole che usava, sostituendo per esempio il termine ‘materiale didattico’ con ‘materiale sensoriale’, mentre Pikler parla di ‘giochi o ‘giocattoli’.1 A sua volta Goldschmied esplicitamente preferisce non offrire ai bambini nei primi tre anni giochi o giocattoli strutturati e dichiara chiaramente invece l’importanza di proporre una vasta gamma di materiali naturali che ne stimolino un utilizzo soggettivo e creativo.


Proponendo alcune considerazioni che diano contenuto a quanto ci pare condiviso fra queste tre pioniere e a quanto le caratterizza, pur nella loro grande diversità, pensiamo di fare cosa utile a chi desidera conoscere e utilizzare le loro esperienze, dato che le elaborazioni fedeli al pensiero originale lo arricchiscono e aiutano noi, che veniamo dopo, a realizzarle nei nostri contesti.


Ma la proposta richiede cautela, sia da parte di chi scrive, che da parte di chi legge: nello scritto che segue sono messi a fuoco alcuni aspetti dei temi trattati, quelli salienti a una conoscenza sedimentata delle esperienze, ma comunque parziale (non si tratta di una ricerca comparativa) e gli aspetti presi in considerazione non esauriscono quanto ciascuna ha elaborato e scritto nel corso del tempo.