CAPITOLO 13

Lo studio dell’uomo

Possiamo aiutare l’uomo solo se aiutiamo il bambino ad essere più adatto al futuro della civiltà. Per aiutare gli uomini a creare la società, alcuni istinti sono indispensabili, come l’istinto primitivo di muoversi, ma anche la tendenza a rimanere in un posto. Altri aspetti sono il linguaggio e il lavoro delle mani, la gioia e i sentimenti per la musica, la religione, l’amore per la patria e i codici morali. Un gruppo costruisce un carattere speciale. L’adattamento non avviene solo dal punto di vista geografico, ma anche da quello psichico. Dobbiamo guardare ai bambini come mezzo per portare un cambiamento nell’umanità.

1 ottobre 1946


Forse vi chiederete perché sto parlando degli animali, dell’uomo, della terra, e non più direttamente dei bambini. Posso solo ripetere che oggi non dobbiamo considerare l’educazione come un limitato insieme di metodi istruitivi da utilizzare nelle scuole. Non c’è solo il bisogno di rendere più felici questi ambienti, lasciare i bambini liberi di fare ciò che vogliono, o imporre l’uso di certi materiali: oggi l’educazione deve essere riformata. Se deve preparare l’uomo al presente e all’immediato futuro, avrà bisogno di un nuovo orientamento verso l’ambiente. Il vero scopo dell’istruzione è di preparare l’orientamento per le generazioni future, che progrediranno verso un nuovo piano. L’umanità non ne è cosciente. Abbiamo ancora gli stessi sentimenti e la stessa visione del passato. Non c’è una chiara consapevolezza del presente, che è l’inizio del futuro. Possiamo aiutare l’uomo solo se aiutiamo il bambino ad adattarsi meglio al futuro della civiltà.


L’adattamento all’ambiente è il tema generale. Quello che dico sugli animali, sui vegetali e sull’uomo costituisce uno studio che dovrebbe essere reso obbligatorio nella scuola del futuro. A partire dai sette anni, i bambini devono essere preparati a questo orientamento se vogliono comprendere questo studio dell’uomo.


Come si può essere preparati per la vita sociale se non la si conosce per nulla e non si conosce l’inizio della civiltà? Non cercherò di spiegare la scienza dello sviluppo dell’umanità, ma oggi questo studio sull’uomo è importantissimo. Deve essere presente in tutti i programmi, dai sette anni fino all’università. L’uomo deve crescere e fare lo sforzo consapevole di conoscere la realtà. È questo lo sviluppo morale del bambino. L’adattamento all’ambiente è una parte fondamentale dell’istruzione e per questo tengo queste conferenze.


Ho qui un’altra immagine22. Tutti i disegni all’interno del cerchio rappresentano i gruppi di persone che si riuniscono e formano un’unità. Si tratta di gruppi semplici o di nazioni. Questi gruppi di persone coprono tutta la superficie della terra: sono dappertutto. Sono divisi da linee nere, perché ogni gruppo è dotato dei propri confini. Le linee rosse rappresentano i mezzi di comunicazione tra i diversi luoghi. Come si può vedere, c’è movimento tra i gruppi. Questa è la base della storia dell’umanità. È una specie di storia. Io credo in una storia vera basata sull’uomo e il suo carattere naturale. L’uomo, in sé e per sé, prima non è stato considerato. È stato uno scienziato tedesco23 dell’ultimo decennio del diciannovesimo secolo a iniziare a studiare l’uomo: notò che l’istinto giocava sempre un ruolo nei movimenti umani. L’uomo non ha un’eredità reale e predeterminata, ma non è nemmeno completamente abbandonato dalla natura e lasciato senza nulla. I suoi istinti puntano all’evoluzione della società. L’istinto volto all’organizzazione sociale è lo stesso in ogni gruppo – e possiamo riconoscere questi istinti naturali in tutti gli aspetti del comportamento umano. Per primo, c’è l’istinto di andare da un luogo all’altro: non per forza un posto migliore. Si tratta semplicemente di un istinto primitivo di muoversi. In contrasto a esso c’è un altro istinto: la tendenza a rimanere in un posto. Il lavoro manuale è la prima manifestazione di questo istinto nell’uomo: è ben noto che i primi segni dell’esistenza dell’uomo sulla terra sono le opere create con le sue mani. Il linguaggio è un altro attributo comune di ogni gruppo. Il linguaggio e il lavoro manuale vanno di pari passo. Il lavoro manuale è spesso un lavoro collettivo, perché se le persone non possono capirsi non possono lavorare insieme. Nella storia della torre di Babele, c’erano molte pietre e materiali da costruzione, ma gli uomini non potevano costruire la torre perché non avevano un linguaggio comune.


Poi abbiamo l’arte e la musica, che potrebbero non sembrare utili a uno scopo diretto sebbene siano in qualche modo presenti in ogni gruppo. Esistono gli artisti – l’espressione artistica è una caratteristica degli esseri umani. Ogni gruppo ha la propria musica che, a seconda della cultura, può essere più o meno sviluppata. Com’è commovente che l’uomo abbia questo istinto, questa gioia e questo sentimento per la musica. Grazie ai bambini piccoli l’arte e la musica rimangono per sempre nell’umanità.