Come ho già detto, dopo oltre trenta anni di lavoro per la difesa dei diritti dei bambini, soprattutto con l’UNICEF, sono venuto a realizzare l’enorme progetto di investire nell’istruzione.
Se riusciamo a dare ad ogni bambino, e in particolare alle ragazze, una educazione precoce e di qualità, i benefici che derivano ai bambini, ai genitori, alle comunità e alle nazioni sono considerevoli.
Nella sua recente pubblicazione “L’educazione trasforma la vita”, il Forum Global Education, ospitato dall’UNESCO, ha evidenziato alcuni di questi benefici.
Se tutte le madri e le future madri avessero avuto una istruzione primaria, il numero di coloro che sono morte di parto sarebbe sceso da 287.000 a 98.000 (stima 2011).
E, se queste madri avessero avuto il vantaggio di una formazione secondaria, ci sarebbe stato il 49% in meno di bambini morti prima di aver compiuto i 5 anni d’età.
Creare un ambiente educativo, che consente a una ragazza, una madre, di ricevere conoscenza e comprensione, aiuta enormemente, perché ha un forte impatto sulla loro salute e sulla salute dei loro figli.
Nel 2011, una ragazza su otto nell’Africa subsahariana e nell’Asia
meridionale e occidentale era sposata già dall’età 15 anni; la maggior parte aveva partorito all’età di 17.
Ma le ragazze che frequentano una scuola secondaria hanno molte meno probabilità di sposarsi in tenera età; se tutte le ragazze frequentassero una scuola secondaria, il numero dei matrimoni precoci scenderebbe di oltre il 60%.
L’istruzione costruisce anche le società più attente all’ambiente, società con cittadini più portati alla tolleranza, che non discriminano; e l’educazione non solo migliora la capacità di guadagno, delle donne in particolare, ma contribuisce anche alla crescita economica in generale.
Quindi ci sono buone ragioni, un sacco di buone ragioni, per affrontare le situazioni inaccettabili nel mondo di oggi; un mondo in cui circa 57 milioni di figli in età scolare non vanno a scuola; dove 34 milioni di ragazze adolescenti non vanno a scuola e due terzi dei 774 milioni di persone che sono analfabete sono donne.
Montessori ha molto da offrire. Il piano strategico AMI (Association Montessori Internationale), con i suoi tre pilastri: capacità, eredità e sensibilizzazione, è un solido quadro con cui affrontare in parte alcune di queste questioni. Il pilastro “eredità” riflette l’impegno di AMI per costruire nella casa di Maria Montessori, ad Amsterdam, un centro di risorse e una biblioteca con materiale d’archivio e documenti.
Un centro che in AMI vorremmo diventasse una risorsa per tutte le organizzazioni e gli individui interessati a Montessori, a prescindere dalla organizzazione a cui sono affiliati, e anzi a tutti coloro che hanno interesse a comprendere ulteriormente i principi e il metodo che Maria Montessori ha sviluppato .
La messa a disposizione della migliore interpretazione del suo lavoro
e la ricerca in corso sono un passo necessario per assicurare che siamo in grado di raggiungere tutti i bambini. E gli altri due pilastri del piano strategico, la capacità e la sensibilizzazione, sono da costruire su questo.
Maria Montessori ha iniziato il suo lavoro con i bambini in condizioni svantaggiate e, mentre non dovremmo mai trascurare l’opportunità di
raggiungere tutti i bambini, forse sarà un segno distintivo del nostro successo futuro se raggiungeremo comunità di bambini sempre più abbienti,
siano essi bambini di paesi a basso reddito o di comunità a basso reddito nei paesi ricchi.
Ma il compito che ci attende è enorme, e ciò che possiamo realizzare individualmente è, a mio avviso, molto meno di quello che possiamo fare
insieme. Ci sono molte organizzazioni che portano il nome Montessori e anzi sono lieto che la mia prima visita in Italia come Presidente dell’AMI
mi abbia dato l’opportunità di incontrare e parlare con Benedetto Scoppola dell’Opera Nazionale Montessori; abbiamo molto in comune e un futuro
insieme per esplorare e pianificare.
La collaborazione tra le nostre organizzazioni affiliate Montessori, una partnership di rispetto reciproco e nella convinzione che insieme potremo
fare per i bambini di più che non individualmente, è semplicemente essenziale se vogliamo essere all’altezza degli ideali e dei principi che Maria
Montessori ha elaborato.
Insieme possiamo rendere questo mondo un posto migliore per i bambini.