Carolina Montessori

Bisnipote di Maria Montessori e Archivista presso AMI
Association Montessori Internationale

L’impegno pacifista di Maria Montessori per un mondo migliore

Il tema oggi è Educazione e Pace, un concetto importantissimo per la vita umana. Che cosa dice Maria Montessori su questo tema? Che cosa possiamo imparare delle sue parole oggi, a più di sessant’anni dalla sua morte? Il mio intervento non potrà essere esaustivo, perché Maria Montessori è stata una persona molto versatile e la sua vita piena di attività diverse, benché sempre dirette a migliorare la condizione del bambino. Cercherò di illustrare il suo impegno continuo e infaticabile per un mondo più pacifico. 

Generalmente si suppone che il concetto di pace sia entrato nel pensiero di Maria Montessori soltanto negli anni trenta del secolo scorso, ma giustizia sociale e pace sono sempre state presenti nel suo pensiero, negli anni di formazione, forse non coscientemente, ma sempre intrecciati ad altri aspetti del suo lavoro nel campo medico e pedagogico. 

Nata nel 1870, pochi anni dopo l’Unificazione d’Italia, Montessori voleva contribuire attivamente alla costruzione della nuova nazione. Fu un’epoca di grandi sfide: nacquero nuove scienze e molte invenzioni. Colpita dalla tragica situazione igienico-sanitaria di quell’epoca, Montessori decise di studiare medicina, una delle prime donne in Italia a farlo. Dopo la laurea, Montessori comincia a lavorare in vari ospedali, soprattutto con donne e bambini malati, e anche alla Clinica Psichiatrica dell’Università di Roma. Studia con grande interesse i bambini psichicamente minorati, spesso abbandonati dalla famiglia e rinchiusi dentro un manicomio tra adulti, senza alcuna terapia. Montessori riteneva che i bambini con ritardi e svantaggi, se messi nelle condizioni adatte, potessero essere educati secondo i loro bisogni e le loro possibilità. E la scienza le dava ragione. 

Montessori s’interessa anche alla condizione della donna in tutti i suoi aspetti: morale, sessuale, economica, matrimoniale e lavorativa; partecipa alla campagna per la conquista dei diritti delle donne, alla lotta contro l’analfabetismo e contro la disparità tra uomo e donna. 

A livello personale, due avvenimenti nella vita di Maria Montessori hanno alimentato il suo impegno per la giustizia sociale e per la lotta contro la posizione inferiore della donna. Ha, infatti, dovuto superare molti ostacoli per entrare all’università come una delle prime donne italiane e lì ha sofferto l’ostilità del mondo accademico allora completamente maschile. 

Nel 1901 ha dovuto poi rinunciare a suo figlio Mario, nato fuori dal matrimonio, per continuare la sua carriera come medico e scienziata. Un fatto che oggi è difficile da concepire, ma che in quell’epoca era una realtà crudele. 

Per motivi privati, Maria Montessori abbandona il suo lavoro in campo psichiatrico e torna all’università, dove studia tutte le materie che le possono essere utili per capire perché le scuole non sono in grado di aiutare i bambini che ne hanno bisogno. Fa allo stesso tempo ricerche nelle scuole elementari per studiare l’educazione dei bambini normali, vede come restano immobili in silenzio in condizioni non salubri, ascoltando le parole incomprensibili della maestra, dove i premi e castighi fanno parte di un sistema di repressione. 

Quando la prima Casa dei Bambini viene aperta nel quartiere di San Lorenzo nel 1907, Maria Montessori è ben preparata per questa nuova sfida: è medico, ha studiato filosofia e scienze naturali, ha approfondito i suoi studi di antropologia ed è stata docente alle scuole normali e all’università. L’esperimento di San Lorenzo aveva lo scopo di raccogliere tutti i bambini non ancora in età scolastica in “una scuola nella casa”. Montessori voleva osservare come si comportavano i bambini normali se lasciati liberi. Dopo poche settimane questi bambini poveri, che in famiglia non trovavano nessuno stimolo, cominciarono a lavorare con passione, mostrando grande capacità di concentrazione e disciplina. La diversità tra i bambini - in età, abilità e sesso - in una classe sembrava avere un effetto positivo sui rapporti sociali tra i bambini e tra questi e gli insegnanti. Convinta dell’importanza delle sue scoperte, Maria Montessori decide di dedicare la sua vita a migliorare la condizione del bambino, anche del bambino svantaggiato, lasciando la professione medica e il lavoro all’università.