Rama Reddy

Insegnante della scuola elementare Montessori; collabora con Rajendra Gupta,
Direttore dell’Indian Institute for Montessori Studies in Bangalore, India

Montessori in India - Risonanze di pace

La mia sorellina più piccola nacque quando io avevo cinque anni. Mia madre aveva troppe lavatrici da fare con tre figlie, quindi mi fece i bagagli e mi mandò a vivere dalla nonna. I due anni che passai con lei furono davvero indimenticabili. 

Ogni venerdì mattina mi svegliava presto (molto prima di quanto volessi), mi lavava i capelli e mi faceva le trecce impreziosendole con fiori di gelsomino. Portando con me un cesto di frutta, incenso e fiori, la seguivo poi fino al tempio del villaggio. Riesco ancora a sentire il dolce fruscio del suo sari di seta e il tintinnio dei bracciali. Arrivate al tempio, lasciavamo le nostre calzature all’esterno, entravamo nel luogo sacro e facevamo un inchino a mani giunte. Questo ricordo del tutto speciale è tuttora molto vicino al mio cuore, insieme a tanti altri. Questi mi fanno forza nell’affrontare le sfide quotidiane che la vita mi presenta. 

Credo che tutti noi custodiamo ricordi di piccoli momenti a noi cari: potrebbero forse essere una passeggiata in spiaggia; le vostre mani tra quelle di vostra madre; oppure le fusa allegre del vostro micio mentre accarezzate il suo morbido pelo; oppure ancora - e lo vedo in tanti bimbi di sei anni - potrebbe essere la volta in cui ci si rende conto che il regalino del topino dei dentini non riesce a rimediare completamente al dolore della perdita del primo dente da latte. 

Potrebbe essere ciascuno di questi ricordi. 

Siamo tutti individui diversi e siamo tutti fatti di semplici momenti, rassicuranti, vivaci, emozionanti, teneri, momenti vicini al nostro cuore. Questi sono scolpiti dal posto e dal periodo storico in cui viviamo, dalle persone che ci circondano (amici, parenti, cari), e dalla scuola, che svolge un grande ruolo. Questi ricordi rassicuranti, insieme ad altri più dolorosi, si aggiungono alla comprensione della nostra vita, del nostro credo e ci plasmano, creano il noi. Quindi noi, riceviamo a cuore aperto tutto ciò che risuona con quei piccoli, ma speciali angoli del nostro cuore. 

Durante tutti questi anni, quando ogni mattina io e i miei bambini lasciamo le calzature fuori dalla scuola Montessori e ci salutiamo a mani giunte, è per me come entrare - ancora una volta - nel tempio con mia nonna. Ogni volta vengo sopraffatta da una sensazione di abbandono e consegna di me stessa, un sentimento di protezione e Pace, di servizio alla divinità che è in ciascun bambino. Ogni mattina è un ricordo speciale. 

Certe volte abbracciamo una causa con coraggio e determinazione e poi facciamo cose che, forse, non rispettano totalmente ciò che sentiamo dentro di noi: per esempio, adesso sono seduta di fronte a voi e tremo nelle mie infradito; sto cercando di trovare quell’angolo remoto del mio cuore che mi conforta e che mi dà forza. In realtà non sono riuscita ancora a trovarlo, ma sono comunque qui. 

Mi trovo qui per condividere la mia storia, un pezzetto del bellissimo puzzle che stiamo costruendo insieme. Avevo bisogno di portare il mio tassello personale. Avevo soprattutto, però, la necessità di raccogliere i vostri. Mi occorreva capire il vero significato del mio lavoro con i bambini, in una piccola parte del mondo. Avevo bisogno di vedere la fotografia che sta sulla scatola del puzzle che stiamo costruendo insieme. Avevo bisogno, soprattutto, di ricaricarmi di energia ricongiungendo tante mani e radunando sorrisi e cuori pieni d’amore. Credetemi, sono molto grata per tutto ciò che ho ricevuto dal momento che sono arrivata in Italia, ho già raccolto molta energia!