Durante il convegno si è affrontato l’importante tema del legame molto forte che unisce l’educazione alla costruzione di un mondo di pace.
In un periodo storico indiscutibilmente complicato in cui ci si sta seriamente interrogando sulla formazione dell’uomo, sull’ingiustificata crudeltà con
cui stanno evolvendo i rapporti, sull’uso strumentale che si fa dei bambini, sul disumano infierire su di loro, sulle strategie e gli interventi
necessari per bloccare l’inarrestabile emorragia di violenza che ci ha invaso, dovere morale e intellettuale dei montessoriani è quello di fare al mondo
il dono meraviglioso che è il pensiero pacifista di Maria Montessori, il principio bellissimo che trasforma l’educazione in “un’arma di pace”. Un concetto positivo di cambiamento sociale e morale, un metodo scientifico che può rappresentare una strada maestra per gli educatori alla pace e
all’Intercultura di oggi, un pensiero filosofico e pedagogico da promuovere nel mondo e da cui prendere il via per costruire un progetto condiviso di
intervento. In un pianeta in cui continua inarrestabile l’aumento del numero dei poveri e le condizioni di vita peggiorano, in cui quello che era
sembrato nei primi Novecento un valido criterio di sviluppo globale si è dimostrato nel tempo un modello di progresso non sostenibile, il futuro
dell’umanità è legato alla possibilità di sperimentare nuove proposte di educazione alla vita. Maria Montessori aveva identificato nella
PACE il perno della questione educativa e sociale e proposto un metodo pedagogico in grado di ottenerla mettendo al centro del lavoro
educativo il bambino, vero protagonista ma troppo spesso segregato ad un ruolo di secondo piano dalla società “adultocentrica”, un
metodo in grado di aiutare realmente l’infanzia nella conquista dell’autonomia e della libertà a cui è spinta per natura sin dalla nascita. Durante il
convegno si è raccontato il pensiero di Montessori sul valore dell’amore e della comunicazione affettivo- emotiva, si è percorsa la straordinaria
presenza montessoriana nelle culture orientali che notoriamente rappresentano la culla della pace, del dialogo e dell’interiorità. Ma non solo, si è
dimostrato con dati oggettivi che l’educazione e un approccio all’infanzia rispettoso e responsabile possono portare a risultati significativi anche in
contesti ambientali estremamente violenti e difficili. L’Associazione Montessori Brescia ha voluto dar vita ad un evento per riflettere e proporre
insieme, collaborando attivamente e sinergicamente, una “scienza dell’educazione” che possa davvero diventare “arma della pace”. Erano presenti diversi Enti montessoriani nazionali ed internazionali, insegnanti, dirigenti e numerose realtà associative che sono quotidianamente
a contatto con il mondo dell’infanzia.
Hanno partecipato:
Per il Comune di Brescia: ROBERTA MORELLI Assessore alla Pubblica Istruzione.
Per l’Opera Nazionale Montessori: Il Presidente BENEDETTO SCOPPOLA con un contributo scritto.
Per la Diocesi di Brescia : Don RAFFAELE MAIOLINI.
Ha introdotto i lavori ROSA GIUDETTI - Presidente Associazione Montessori Brescia.
I relatori:
CAROLINA MONTESSORI Bisnipote di Maria Montessori e Archivista presso AMI.
RAMA REDDY Insegnante di scuola elementare e Trainer presso l’Istituto indiano di studi Montessori per
RAJENDRA GUPTA Direttore dell’Indian Institute for Montessori Studies in Bangalore - India.
ELA ECKERT Membro della German Montessori Society.
LYNNE LAWRENCE Direttore Esecutivo AMI - Association Montessori Internationale.
PAOLA TRABALZINI Docente Universitaria presso la LUMSA di Roma e Formatrice dell’Opera Nazionale Montessori.
DAVID CONNOLLY Responsabile del Programma di Prevenzione dei Conflitti presso The Hague Institute for Global Justice - Olanda.
D. FABIO CORAZZINA Parroco di Santa Maria in Silva a Brescia
Ha moderato il convegno VALENTINA DOLARA: avvocato con specializzazione in materia di protezione internazionale dei diritti umani e
sistemi preventivi di mantenimento della pace.
Hanno partecipato con postazioni informative le Associazioni EMERGENCY e LIBERA.