Scuola oltre la Guerra: dagli spazi sicuri alle zone di pace e lo sviluppo istituzionale
Buongiorno a tutti,
è un grande onore essere qui, grazie a Rosa Giudetti, presidente, e al suo team, Carolina Montessori e altri illustri ospiti, grazie per avermi
invitato a partecipare. Vorrei parlare del ruolo della scuola come istituzione in sanguinosi conflitti e guerre. Rama Reddy oggi ci ha posto una
bellissima domanda: come definiamo l’apprendimento. Per me significa essere esposti a nuove idee e nuove pratiche. Queste, dal mio punto di
vista di ex-accademico, riguardano la ‘conoscenza verificabile’, cioè conoscenza che possa essere ‘verificata’ con prove. Questo è ciò che vorrei
presentare oggi. Tenendo a mente il credo montessoriano, vorrei dare un taglio internazionale e concentrare l’attenzione su molte situazioni di nazioni
affette da violenti conflitti e guerre. Vorrei cercare una risposta alla domanda: “Cosa possiamo aspettarci dalle scuole in contesti di guerra? E cosa
possiamo aspettarci da noi, come estranei a questi contesti?”.
Brevemente, vengo da The Hague Institute for Global Justice, un think and do tank19. Questo significa che non conduciamo soltanto
numerosi analisi e report per la definizione di politiche, ma lavoriamo anche direttamente sul campo, nelle scuole - in particolare - e in un
range molto vario di contesti nazionali. Tre sono i nostri compiti principali:
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ricerca, come già accennato,
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facilitazione di dialogo ad alto livello dentro e fuori L’Aia,
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programmi di formazione.