Daniele Pasquazi

Docente di matematica

I ludi geometrici di Leonardo da Vinci

Introduzione

Tra i molteplici interessi di Leonardo non dobbiamo dimenticare la matematica ed in particolar maniera la geometria, come testimoniano ad esempio, i numerosissimi disegni che compaiono nel Codice Atlantico (si è studiata l’edizione curata da Marinoni A.). I suoi disegni evidenziano la ricerca, diremmo quasi ossessiva, di risolvere uno dei problemi più difficili nella storia della matematica ossia la quadratura del cerchio, che consiste nel riuscire a costruire, usando solo riga e compasso, il quadrato equivalente ad un dato cerchio. Fu capace di quadrare un numero incredibile di parti di cerchio, figure simili a ornamenti geometrici, ricchi di simmetria e bellezza, ma non riuscì ovviamente a quadrare l’intero cerchio: è presumibile che non dovesse essere a conoscenza degli insuccessi dei suoi predecessori (ormai si era convinti dell’impossibilità di trovare una soluzione anche se la certezza arrivò solo nel diciannovesimo secolo), oppure, che pur sapendolo, non si desse ugualmente per vinto. Ci colpisce infatti la sua voglia di misurarsi in problemi che sono delle vere e proprie sfide al pensiero, il cui fascino risiede nella semplicità dell’enunciato e nella soluzione non banale. Per queste motivazioni, l’esempio fornito da Leonardo deve essere fatto presente agli studenti, che debbono essere stimolati a provare, a mettersi in gioco, ad esplorare ciò che è nuovo; non è importante arrivare necessariamente ad una soluzione, ma è più importante immaginare una strategia risolutiva, magari solo un’intuizione, rischiando anche di sbagliare, senza paura.


Inoltre leggendo il Codice, ci si convince facilmente che le conoscenze geometriche di Leonardo sono poche e quelle poche non sempre corrette: tuttavia nella geometria e del resto, come in ogni sua altra attività, manifestò sempre una forte immaginazione, spiccate intuizioni, nonché creatività, ricerca del bello e dinamicità, per nulla interesse al formalismo; in poche parole, i tratti essenziali del suo pensiero ci sono apparsi molto vicini a quelli dei nostri preadolescenti.