La natura fa quello che può nascondendo al piccolo la dura legge dell’esistenza: nulla dura per sempre. La scoperta di questa legge non può essere
brusca ma andrebbe scoperta gradualmente se si vuole che venga accettata come condizione umana ineliminabile e non tolga ai nuovi arrivati la
motivazione a vivere, lottare, sognare, creare e raccontarsi storie sul mistero dell’esistenza.
Sappiamo che, purtroppo, le cose non vanno sempre così e i bambini si trovano senza mediazioni di fronte a quella dura legge e non hanno alcun
paracadute che attutisca la scoperta della precarietà della nostra vita e delle nostre relazioni e che ci consenta di diventare resilienti.
A questo punto voglio mettervi a parte della mia definizione di maturazione.
Nessuno ragionevolmente considera responsabile di alcunché un neonato. La sua totale dipendenza fa sì che una totale responsabilità ricada sugli adulti
dai quali dipende il suo sviluppo fisico e psicologico e, più in generale, su tutti gli adulti che con lui entrano in relazione a qualsiasi
titolo.
Nel corso dello sviluppo, il bambino conquista nuovi spazi di indipendenza e di autonomia, riduce la dipendenza iniziale, altre dipendenze si creano, si
riducono e scompaiono.
Io definisco la maturazione come il processo di acquisizione della capacità di separarsi senza che questo impedisca al soggetto di stabilire nuove
relazioni, alla ricerca di nuovi e più soddisfacenti equilibri. La precarietà di ogni equilibrio raggiunto rende continua la ricerca, relative e
provvisorie le diverse tappe raggiunte, le diverse maturità, fisiche, affettive, cognitive, morali e sociali, sviluppando una buona dose di
resilienza.
Secondo questa definizione, da uno stato fusionale in cui il neonato è ancora soggetto pienamente e sanamente immaturo, nel corso dello sviluppo si
afferma o dovrebbe affermarsi con sempre maggiore evidenza la capacità di separarsi e stabilire nuove relazioni.
Il bambino soffre se egli stesso o altri confondono il processo (la maturazione) con una o più delle sue tappe (le diverse maturità che vengono
via via raggiunte a livelli e in tempi differenti da individuo a individuo), se percepisce, o altri percepiscono, il suo processo di maturazione come
privo o carente di caratteristiche essenziali quali il movimento, l’orientamento e la regressione, se scambia, o altri scambiano, un fotogramma con
l’intero film della sua vita.