Janusz Korczak e il suo tempo
Janusz Korczak, il cui vero nome era Henryk Goldszmit, fu scrittore, poeta, redattore, pediatra, pedagogo, libero
pensatore.
A causa delle sue origini ebraiche, assieme a duecento bambini ospiti di quella Casa dell’Orfano che dirigeva da circa trent’anni a Varsavia, nel 1942
venne deportato nel campo di sterminio di Treblinka. Considerata la sua notorietà anche agli occhi dei tedeschi, gli venne offerta una via di fuga che
però egli rifiutò, convinto del fatto che un padre non avrebbe mai abbandonato a se stesse le proprie creature.
Janusz Korczak aveva trovato la chiave per entrare nel mondo dei più piccoli.
Egli fu il precursore della lotta a favore di un totale riconoscimento dei diritti del bambino. Infatti, nelle istituzioni da lui fondate il pedagogo
polacco introdusse numerose novità interessanti, tra cui, ad esempio, si possono citare l’autogestione dei bambini, o il giornalino dove i bambini
potevano scrivere ed esprimere in autonomia le proprie idee.
Per meglio comprendere la poliedrica figura di Korczak bisogna rammentare il contesto storico in cui egli si venne a trovare, con particolare accenno al
periodo tra le due guerre, quando la Polonia era tornata ad essere indipendente.
Il vecchio dottore visse la sua età matura in un periodo complesso, di acceso antisemitismo, a cui egli contrappose le sue teorie di uguaglianza,
rispetto e giustizia sociale.