Questa tipologia rappresenta l’80% di tutte le scoliosi, ha una incidenza che varia tra il 2-3% della popolazione giovanile con una netta prevalenza in adolescenza nei soggetti di sesso femminile (con un rapporto di 7 a 1 rispetto ai maschi) e presenta una forte componente ereditaria.
DEFINIZIONE DI
SCOLIOSI IDIOPATICHE
LA MANIFESTAZIONE CLINICA PUÒ AVVENIRE:
• Tra la nascita ed i 3 anni (Scoliosi idiopatica infantile)
- nelle scoliosi infantili la frequenza e’ uguale nei due sessi.
- il 75% si risolve spontaneamente mentre il 25% progredisce in modo severo soprattutto se vi è un’importante rotazione vertebrale e/o un’asimmetria costale
•
Fra i 4 e 10 anni (Scoliosi idiopatica giovanile) con le stesse caratteristiche di quella con caratteristiche simili a quella infantile, ma quasi sempre progressiva.
• Tra i 10 anni e la maturità scheletrica (Scoliosi idiopatica dell’adolescenza: AIS)
- I primi 2 anni dello sviluppo puberale, 11-13 anni nelle ragazze e 13-15 anni nei ragazzi,sono decisivi nella progressione della scoliosi dell’adolescenza. La spinta della pubertà, più rapida nelle femmine, si ipotizza che favorisca in grado maggiore l’evoluzione delle curve minori.
- Le curve oltre i 15° necessitano di un attento follow-up, mentre quelle tra i 21 e 30° devono iniziare la cura della scoliosi, perchè presentano un rischio di progressione del 75% e necessitano di un attento follow-up.
- L’entità dell’angolo Cobb iniziale è il più importante fattore predittivo sulla progressione a lungo termine (curve > 25° hanno il 70% di probabilità di progressione e devono essere curate intensivamente; curve < 25° hanno il 92% di probabilità di non progredire se tenute sotto controllo costante).