La facciata di San Lorenzo
L’11 marzo del 1513 Giovanni de’ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, salì al soglio papale col nome di Leone X; la potente famiglia fiorentina in quell’esatto momento raggiunse l’apice del successo e del potere politico. Per magnificare e celebrare la grandezza della casata il papa volle completare con una nuova e splendida facciata la chiesa di famiglia di San Lorenzo. Nel 1516 Leone X promosse una gara per l’ideazione della facciata.
Al “concorso” parteciparono i massimi architetti del tempo: Antonio e Giuliano da Sangallo, Raffaello, Sansovino e Michelangelo; quest’ultimo insieme a Baccio d’Agnolo ottenne l’incarico. Baccio avrebbe dovuto assistere Michelangelo nella progettazione dell’architettura mentre Buonarroti si sarebbe dovuto concentrare soprattutto sull’apparato scultoreo; in seguito il maestro non avrà scrupoli nel liberarsi del meno dotato collega occupandosi così del progetto in tutta la sua totalità. Per Michelangelo confrontarsi con Brunelleschi autore della chiesa laurenziana quattrocentesca e ideatore della cupola di Santa Maria del Fiore (ovvero dell’architettura più innovativa e ambiziosa mai realizzata fino ad allora) era un’occasione da non perdere. Michelangelo non poteva fallire, voleva dimostrare alla committenza e ai fiorentini di non essere secondo a nessuno neanche nell’architettura. E proprio il progetto per la facciata costituirà quella che viene considerata la “svolta” architettonica di Michelangelo, il primo vero approccio impegnativo in questa disciplina. Diversi sono i documenti che ci permettono di ricostruire la storia di questo progetto: i disegni autografi dell’artista, gli schizzi dei blocchi di marmo tagliati in cava e il grande modello in legno attribuito a Michelangelo.