Luca Brignoli

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IL RITRATTO ITALIANO NEL RINASCIMENTO

Ottobre 2024

ART E DOSSIER N. 424

VEDOVA

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ART E DOSSIER N. 425

Piero della Francesca, Bellini, Botticelli, Leonardo, Raffaello, Tiziano, Tintoretto, Lotto, Moroni, Sofonisba Anguissola... Tutti i protagonisti della stagione gloriosa del Quattro Cinquecento italiano si sono cimentati con il ritratto. Uno dei generi che in quel periodo è fra i più diffusi e di successo, che accompagna l’accesso al mercato dell’arte della borghesia introducendo mercanti, commercianti, notai, militari, semplici cittadini, gradualmente, all’onore di raffigurazioni individuali precedentemente riservate a santi e sovrani. Il ritratto italiano diviene un modello a livello europeo, mettendo in campo le diverse attitudini artistiche nella definizione realistica di tratti fisionomici, nella resa psicologica del carattere, nella capacità di evidenziare ruolo o status, nell’abile orchestrazione di simbologie più o meno nascoste, di trasmettere infallibilmente i materiali – stoffe, metalli, marmi... – rappresentati.

Dal profilo ai tre quarti: la ritrattistica nel Quattrocento

Il ritratto e la Maniera moderna. Il ritratto a Firenze

Alla corte dei papi. Ritrarre a Roma nel rinascimento

Venezia e il trionfo del colore

Realismo e introspezione: i ritratti nell'Italia del Nord

Quadro cronologico

Bibliografia

Paolo Veronese, Ritratto del patriarca Daniele Barbaro (1561-1565 circa); Amsterdam, Rijksmuseum. Jacopo Tintoretto, Ritratto del procuratore Jacopo Soranzo (1550); Venezia, Gallerie dell’Accademia. Paolo Veronese, Ritratto di Giustina Giustiniani con la nutrice (1560-1561 circa); Maser (Treviso), villa Barbaro.

Scopri i grandi maestri del Quattro e Cinquecento italiano e l'evoluzione del ritratto, da privilegio aristocratico a modello europeo.

I Maestri Italiani e l'Arte del Ritratto nel Rinascimento

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