L
eonardo ha passato a Milano anni cruciali della sua vita di artista, e le profonde tracce lasciate, soprattutto quelle indirette, ne sono testimonianza. Al suo primo arrivo in città, intorno al 1482, la scena artistica locale è già ben fissata in solidi principi molto distanti dai suoi, e occorreranno diversi anni prima che il suo linguaggio riesca a essere ascoltato fino in fondo. Si tenterà qui di illustrare sinteticamente i diversi modi e gradi di reazione degli artisti locali alle sue rivoluzionarie idee compositive e tecniche, ma anche di distinguere i diretti allievi (comunemente noti come i “leonardeschi”) da artisti non prettamente della sua cerchia che ne hanno a tratti subito il fascino. Non mancherà anche il confronto con grandi personalità artistiche che hanno proposto vie alternative altrettanto influenti, tanto da passare a Leonardo stesso alcuni di quei caratteri profondamente lombardi che sembrano permeare alcune delle sue opere eseguite a Milano. L’influenza di Leonardo verso i contemporanei è stata grande: echi delle sue idee sono giunti oltre che a Milano e naturalmente a Firenze (e a Venezia), anche nelle Fiandre, e persino in Spagna. In questa occasione, tuttavia, ci si limiterà ad analizzare i riverberi della sua presenza in Lombardia. Naturalmente i termini “Lombardia” e “lombardi” sono puramente convenzionali e moderni, e intendono indicare ciò che appartiene al territorio dello Stato di Milano ma anche, come vedremo, intendono caratterizzare dei tratti stilistici inconfondibili che gli artisti locali del tardo Quattrocento hanno formulato.