della Milano di quel momento è senz’altro l’incisione realizzata nel 1481 dall’orafo Bernardo Prevedari su disegno di Donato Bramante, come dichiara l’iscrizione sul plinto del candelabro in secondo piano: «bramantv/s fecit / in m[edio]l[an]o». Il soggetto di questa meravigliosa visione antichizzante e proto-piranesiana è indecifrabile e misterioso, e forse è meglio limitarsi alla definizione data dal contratto, stilato il 24 ottobre di quell’anno: «haedifitiis et figuris». Il grande artista urbinate era in città da qualche anno, e la sua cultura era fortemente improntata dal Piero della Francesca pittore di corte dei Montefeltro, dalla lezione del Mantegna mantovano, ma anche dalla Ferrara di Cosmè Tura, di Francesco del Cossa e soprattutto di Ercole de’ Roberti.