Tale nodo teorico aveva già interessato l’artista almeno a partire dal decennio precedente, come rivela una lettera al fratello del 1° giugno 1896, dalla quale si viene a sapere che aveva partecipato a un concorso bandito dal ministero della Pubblica Istruzione «per la migliore memoria sulla tecnica dei dipinti», classificandosi primo - anche se il premio di lire tremila la giuria aveva ritenuto di non doverlo assegnare. Previati continuava dicendo che aveva intrapreso l’azione teorica anche per giustificare la propria arte divisionista; in questo modo, infatti, «si verrebbe ad acquistare un riconoscimento ufficiale sulle questioni tecniche moderne che sono la bestia nera dei critici e del pubblico». Quando vinse il premio, Previati era noto, dal punto di vista teorico, per aver tradotto, tre anni prima, La science de la peinture, pubblicata da Jean-Georges Vibert nel 1891.