la splendida, inquietante Ulalume, ispirata, come suggerisce il titolo, alla poesia di Edgar Allan
Poe sull’amore perduto, la cui atmosfera allucinata ricrea con quel disporsi solenne sul piano ribaltato come una tomba degli oggetti
morti e disseccati, illuminati da una luce fredda, restituisce con esattezza la temperatura spirituale di Martinelli alla metà degli anni
Trenta, insieme al tono delle sue frequentazioni fiorentine dei poeti ermetici, fra i quali spicca la figura di Tommaso Landolfi. Metafora
di quel «letteratura come vita», che connota la stagione postsolariana, da “Letteratura” a “Campo di Marte”, lo spunto letterario,
còlto e peregrino, indica la tensione sempre più forte «a puntare tutto sulla carta più alta dello stile» (Gatto 1968, p. 28), giocando a
spingersi su un limite di ambiguità che, come nelle favole metafisiche di Landolfi , appare costantemente «in bilico fra il pezzo ad
esecuzione e la confessione più spinta» (Zicari 1980, p. 91). Allo stesso modo, in Ulalume, ogni elemento contiene in sé anche il
proprio rovescio: eseguita nello studio fi orentino dell’amico Giovanni Colacicchi mentre quest’ultimo si trovava in Sud Africa, e dipinta
fianco a fianco con Flavia Arlotta, la giovane pittrice amata da Colacicchi (della quale rimane una versione della stessa natura morta),
l’opera è composta di fiori, alghe, radici disseccate, piccole cose che Colacicchi spediva loro da Città del Capo, e che i due amici
accoglievano come segni tangibili e insieme pensieri di una cara persona assente. Così, gli oggetti inconsueti o esotici - le conchiglie
oceaniche e i fiori strani, visibili nella contemporanea natura morta Protee -, se possono apparire ed essere letti come raffinato
capriccio, si scoprono al tempo stesso familiari, recanti ancora l’impronta, quasi la flagranza dell’amico. E la pittura, a un primo
sguardo sorvegliatissima, e aliena da ogni emozione, svela poi, nell’accostamento spregiudicato ai modi di Colacicchi, i tratti di
una commossa appropriazione.
Susanna Ragionieri
Bibliografia
Zicari 1980, pp. 86-92; Ragionieri 1986, p. 45; Rivosecchi 1998, p. 88.
7.09 ONOFRIO MARTINELLI
(MOLA DI BARI 1900-FIRENZE 1966) Ulalume 1936 olio su tela; cm 84 x 60 Collezione Nicola Martinelli