All’inizio degli anni Trenta Carena è un pittore di gran fama, celebrato da un’ampia personale alla I
Quadriennale romana del 1931 e nominato nel 1933 Accademico d’Italia. Estate, esposto alla Biennale di Venezia del 1934 insieme
a un cospicuo numero di opere e acquistato in quell’occasione dalla Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino, ben rappresenta le nuove e
più ariose meditazioni di Carena sulla natura dopo la monumentalità giorgionesca dei “grandi idilli” dipinti nel corso dei primi anni
Venti. La campagna ciociara di Anticoli Corrado, con la sua tranquillità fuori dal tempo, è, a partire dagli anni Dieci, luogo
privilegiato dell’immaginario poetico di Carena; il pittore vi trascorre parecchi mesi all’anno e in estate vi tiene i corsi della scuola
d’arte aperta a Roma nel 1922 insieme ad Attilio Selva, fondamentali per molti futuri artisti della cosiddetta Scuola romana, da
Pirandello a Capogrossi. La nuova sensibilità di Carena emerge dall’autopresentazione nel catalogo della I Quadriennale, nella quale
l’artista dichiara di lottare «per liberarmi da schemi usati e cercare la più diretta ispirazione del vivo». La rilettura degli
impressionisti e di Courbet s’innesta su un costante recupero della tradizione pittorica - vista, sulla scia di Bontempelli, come un «gran
fiume» dove attingere senza preconcetti di secolo - e su un ricco tessuto cromatico, che la critica considera un tassello fondamentale del
suo stile. Per Margherita Sarfatti, il pittore insegue con insistente nostalgia le «seduzioni della pasta cromatica» e il
«colore grasso sugoso» (Sarfatti 1930), mentre secondo Antonio Maraini - regolare presenza critica a fianco dell’artista: è suo il
testo per la monografia Hoepli del 1930 - in «quel modo succoso e generoso di nutrire gli impasti ricchi della pennellata» sta tutta
l’italianità di Carena, rivendicata malgrado l’attenzione per i francesi.
Mariella Milan
Bibliografia
Biennale 1934, p. 131, n. 8; Nebbia 1934, p. 365; L’Art italien 1935, n. 17; Callari 1935, pp. 18, 28, 49;
George 1935; Ragghianti 1936, tav. 105, ill. 9; Franchi 1936, p. 77; Maraini 1936, p. 297; Ausstellung italienischer Kunst 1937, n.
91; Carena 1938; Italian Contemporary Art 1939, n. 42; Rizzo 1941; Nebbia 1941, p. 162; Peinture moderne italienne 1949, n. 60; Arte
moderna in Italia 1967, p. 171, fig. 830; Benzi 1996, pp. 182-183, n. 63.
1.16 FELICE CARENA
(CUMIANA 1879-VENEZIA 1966) Estate (L’amaca) 1933 olio su tela; cm 156 x 200 firmato e datato in basso a sinistra «CARENA 1933» Torino, GAM - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, P/1078