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sponente di spicco del movimento di rinnovamento artistico siciliano, Pippo Rizzo vive tra gli anni Venti e i Trenta un momento di grande fervore, prima da futurista, poi come esponente siciliano del Novecento italiano. Quest’opera, realizzata nello stesso anno in cui il pittore viene chiamato a svolgere il ruolo di Segretario del Sindacato Regionale Fascista di Belle Arti di Sicilia, si colloca esattamente nel momento di passaggio dialettico dal futurismo al Novecento. Eseguita nel 1929, nello stesso anno viene esposta a Palermo alla II esposizione promossa dal Sindacato degli Artisti e, a Roma, alla mostra Due futuristi siciliani: Pippo Rizzo e Vittorio Corona, ordinata presso la Camerata degli Artisti. Si tratta del ritratto quasi a piena figura di Guido Cesareo, amico del pittore, che si staglia in atteggiamento spavaldo davanti a un treno, rappresentato - come il personaggio - per sintesi di piani che s’incontrano; pur di matrice dichiaratamente futurista, la maniera si direbbe sfumare nei modi della cartellonistica déco di quegli anni. L’adesione di Rizzo al futurismo era stata mediata, in particolar modo, da Giacomo Balla, conosciuto anni prima a Roma, dalle cui suggestioni deriva ancora, in questo dipinto, la frammentazione geometrica del piano dell’opera. La forte presenza della figura in primo piano, la solidità con cui è costruita, la staticità solenne della posa, tendente al monumentale, preludono agli sviluppi in direzione novecentista della pittura di Rizzo: «un dipinto come “Il nomade” di futurista ha ormai ben poco: rimangono, è vero, le sezionature geometriche, ma ogni elemento di decorazione è scomparso in favore di una monumentalità solenne e bloccata, di una semplificazione ancora più accentuata delle linee portanti della composizione» (Troisi 1989, p. 32).Valentina Raimondo
Bibliografia
Due futuristi 1929, p. 26; Guttuso 1929; Sindacale siciliana 1929, pp. 45-46, n. 26; Maraini 1929; Pippo Rizzo 1929; “Il Giornale d’Italia” 1929; Mignosi 1936; Il ritratto palermitano 1966; Pippo Rizzo 1975; Frazzetto 1988, pp. 66, 78, 80; Pippo Rizzo 1989, p. 189, n. 21; Troisi 1989, p. 32; Arte in Sicilia 1996, p. 150, n. 83; L’idea del sacro 2000, pp. 19, 30, 58, n. 16; Imbellone 2007a, pp. 390-391, n. XIV. 2.
