3.01 FORTUNATO DEPERO

(FONDO 1892-ROVERETO 1960) Grattacieli e tunnel 1930 tempera su cartoncino; cm 68 x 102 firmato e datato a destra «Fortunato Depero New York 1930» Rovereto, MART - Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, MD 0086-b Opera non in mostra

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rattacieli e tunnel viene realizzato nel 1930, durante il soggiorno a New York, come parte di una serie di tempere su carta e disegni a china preparatorî per le scene teatrali del balletto The New Babel, mai rappresentato, ideato dal ballerino e coreografo Léonide Massine per il Roxy Theatre. In particolare, la china acquerellata Grattacieli e Subway (Scudiero 1986, p. 198, n. 157) sembra essere uno studio per Grattacieli e Tunnel, dal quale si discosta solo per la differente impostazione della parte bassa della composizione, fornendo, grazie al titolo, la chiave interpretativa corretta del soggetto: i tunnel della metropolitana, cui alludono le frecce segnaletiche, le scalinate e le rotaie, che in questa versione a tempera s’intravedono con più chiarezza nella galleria di destra. Nella sezione superiore, invece, nettamente divisa in due dal piano stradale, domina l’elemento verticale dei grattacieli, la cui spinta è accentuata dalla disposizione diagonale: una soluzione ripetuta in seguito da Depero anche in ambito pubblicitario, nella resa delle matite-palazzi per la réclame della “Venus pencils”. La rappresentazione degli edifici e delle luci segue fedelmente, qui, la descrizione che ne dà Depero negli appunti stesi in vista di una pubblicazione mai realizzata, da corredare con una serie di disegni ispirati alle scenografi e per The New Babel: «Gli immensi parallepipedi abitati sono foracchiati da milioni di quadratini, tutti eguali di luce. Sui tetti, sulle guglie, sui più alti terrazzi vi sono proiettori potenti mobili, che simili a baffi di luce spazzolano l’oscura notte. Le parole “Paramount”, “Hôtel Manger”, “Hôtel Victoria”, “Roxy Theater” sono enormi, con le lettere una sopra l’altra, luminose, colorate, a volte ferme, a volte giranti» (MART - Dep.4.2.66 e Dep.4.315). Il fascino esercitato dalla caotica città americana sull’artista è del tutto esplicito nei progetti teatrali newyorkesi, che gli permettono di sperimentare idealmente quella sovrapposizione di piani dinamici alla base della scena mobile da lui stesso teorizzata. 
Silvia Vacca

Bibliografia
Depero 1966, n. 26; Depero 1969, n. 132; Depero 1970, p. 299, n. 334; Depero 1971, n. 38; Depero 1973a, n. 72; Depero 1973b, n. 71; Depero 197 3c; Depero 1975, n. 8 3; Biennale 1978, p. 229, n. 8; Passamani 1981, n. 287; Depero 1982, n. 91; Depero 1983a, n. 114; Depero 1983b, n. 113; Scudiero 1986, p. 199, n. 159; Scudiero 1987, p. 174, n. 69; De pero 1988, n. III.1; Depero 1989, n. 11.1.