COSA SUCCEDE NEL TUO CERVELLO? LA SCIENZA DELLA MEDITAZIONE Più mediti, più trasformi il tuo cervello: in meglio! Gli scienziati stanno sempre più allargando il loro sapere sul suo funzionamento. Conoscere qualcosa delle importanti scoperte fatte finora può essere di grande stimolo in questa fase iniziale del programma di meditazione mindfulness. Da duemila anni sappiamo che la meditazione può dare enormi benefici psicologici, ma solo negli ultimi decenni la tecnologia moderna è riuscita a far luce sui suoi meccanismi neurologici. Per studiare gli effetti della meditazione mindfulness sul cervello, gli scienziati ne hanno misurato gli impulsi elettrici e osservato le aree che vengono attivate. Una scoperta chiave è che mentre meditiamo, il nostro cervello elabora le informazioni meno energicamente del solito. Oltre a questo cambiamento a breve termine, la meditazione “riprogetta” finemente il cervello, indebolendo alcune connessioni neuronali e rafforzandone altre, e influenzando le aree associate al senso del sé, all’empatia e allo stress. La scienza conferma ciò che molti già conoscono avendo sperimentato la meditazione: chi medita tende a prendere le cose in maniera meno personale, a essere meno reattivo al senso di minaccia, ai pericoli e ai disagi, e in generale a essere meno incline ad agire sotto la spinta di impulsi primari. Le modificazioni che avvengono durante la meditazione non solo influiscono sulla nostra risposta alle sensazioni e alle emozioni, ma anche sul modo in cui vediamo gli altri: con maggior empatia e compassione. Alcune delle modificazioni cerebrali più importanti sono mostrate in forma semplificata nel box qui sotto. Il potere del mantenimento Sebbene questi miglioramenti siano potenzialmente a lungo termine, la loro durata dipende anche dalla costanza nella pratica. A meno che la meditazione non diventi una presenza costante nella tua vita, il cervello, con molta probabilità, tornerà presto alle sue precedenti caratteristiche (si tratta della plasticità sinaptica: l’adattabilità del cervello in risposta alle attività che gli vengono richieste). Attraverso la meditazione, potrai consolidare le tue nuove connessioni neurali e il cervello stesso ti aiuterà a mantenere i benefici della mindfulness nella tua vita. MAPPARE LA MEDITAZIONE Gli scienziati hanno localizzato le diverse aree del cervello o le strutture associate ai cambiamenti dello stato mentale dovuti alla pratica meditativa. Questa immagine mostra le aree coinvolte e ne descrive le funzioni. GLI EFFETTI DELLA MEDITAZIONE Praticare la mindfulness può cambiare il modo in cui il nostro cervello elabora paura e percezione. Le aree e le funzioni del cervello coinvolte sono mostrate nello schema. NON MEDITANTE Nel cervello di un non meditante, il centro “del sé” è fortemente connesso alle aree che governano la percezione e la paura, e l’influenza del più razionale centro della valutazione è debole. Quindi, ogni volta che sorge la paura o la sensazione, la tendenza è di interiorizzare i sentimenti, di non riuscire a vederli come qualcosa di esterno a sé e di concludere che possa esserci un problema dentro di noi. MEDITANTE La meditazione aiuta a indebolire le connessioni tra il centro “del sé” e i centri della paura e delle sensazioni, e potenzia i percorsi attraverso cui funziona il centro della valutazione razionale. Il risultato è una riduzione dell’ansia e una risposta moderata alla percezione di minaccia. Osservare con consapevolezza e curiosità le nostre sensazioni può aiutare a rompere il circolo vizioso della lotta alla realtà della sofferenza.