Pensieri e sentimenti vaganti
In pochi riescono ad avere un pieno controllo dei propri pensieri. In poche parole, le nostre menti tendono a vagare. Quindi, mentre stai in posizione
seduta, concentrato sulle sensazioni della tua coscia, è possibile che tu abbia delle distrazioni. Alcune verranno dall’esterno, per esempio il rintocco
di un orologio o il campanello suonato dal postino; altre sorgeranno dalle tue preoccupazioni. Frammenti di pensieri o di emozioni emergeranno
inaspettatamente da quel caleidoscopio che è il tuo inconscio. Talvolta saranno piccole banalità, per esempio il pensiero di dove puoi aver lasciato le
forbici, o a che ora devi andare a riprendere tua figlia; talvolta stati di ansia che non riesci a riconoscere o emozioni più impegnative, come la
rabbia o la paura. A volte i pensieri arriveranno da soli, ma spesso saranno accompagnati dalle emozioni. Se ti dici “Non voglio che in questo momento
nella mia testa ci siano questo pensiero o questa emozione, stanno rovinando la mia prima pratica mindfulness”, stai formulando un giudizio. Nella
pratica mindfulness non bisognerebbe mai dare giudizi del genere sui pensieri o sui sentimenti che si affacciano alla mente. Ma allora come dobbiamo
trattarli? Dobbiamo semplicemente prendere coscienza della loro presenza, osservare cosa ci suscitano, ma poi riportare la nostra attenzione sulle
sensazioni fisiche – in questo caso, il respiro o la pressione della coscia – non farci coinvolgere dai pensieri o dai sentimenti, ma lasciarli andare.
Questa è la mindfulness in azione.