L’idea delle emozioni come forze oscure da sopprimere o domare, come un cowboy che deve domare il cavallo durante un rodeo, si adatta bene a un
romanzo ma ha poco a che fare con la realtà. La verità è che le emozioni sono transitorie: alcune ricerche indicano che proviamo pure emozioni solo
per pochi minuti, e che alcune di queste passano in un attimo. Quando ci fanno soffrire è perché, inconsapevolmente, le perpetuiamo. L’approccio
mindfulness alle emozioni non consiste né nel contenerle né nell’assecondarle. Esiste una via di mezzo per gestire le emozioni con consapevolezza:
osservarle affiorare e poi svanire durante le tempeste di stress che ci travolgono. Più riconosciamo la loro natura transitoria, meno ci
identifichiamo con le nostre emozioni e più riusciamo a vederle per ciò che realmente sono. Poi, via via che la nostra consapevolezza si rafforza,
possiamo iniziare a esplorarle, usarle per avvicinarci alle nostre esperienze interiori, e trovare la pace proprio in mezzo alla tempesta.
All’attacco!
Ogni emozione negativa ha il suo specifico modo di attentare alla nostra calma e al nostro benessere. La rabbia sembra lievitare dentro di noi fino
a scoppiare, il risentimento ribolle, la gelosia ci fa sentire sofferenti e spiazzati, la paura fragili e instabili.
Non appena un’emozione inizia a manifestarsi, quello che tendiamo a fare, dopo averla riconosciuta, è iniziare a rimuginare, utilizzando
quell’emozione come substrato per narrazioni dolorose. Quindi, se siamo arrabbiati con qualcuno, ripercorriamo con la mente vecchie offese subite;
se ci sentiamo spaventati, ci raffiguriamo il peggiore scenario possibile. Nei nostri fuorvianti tentativi di “affrontare” l’emozione, iniziamo a
rivivere (attraverso il pensiero) la situazione che l’ha provocata, a rivivere mentalmente la storia che ci sta dietro... continuando così ad
alimentare quell’emozione senza nemmeno rendercene conto. Tuttavia, se invece che sulla situazione, ci concentriamo piuttosto sugli stati d’animo e
sulle sensazioni fisiche che quella circostanza ci fa provare - come tremare, arrossire, sudare o balbettare - allora l’emozione non continuerà ad
essere alimentata dal pensiero: farà il suo corso e se ne andrà, così come il respiro esce dal nostro corpo.
Essere consapevoli permette alle emozioni di formarsi, di manifestarsi e indebolirsi, fino a ritirarsi, come è nella loro natura. Una volta
padroneggiato, questo modo di entrare in relazione con le nostre emozioni rappresenta un importante punto di svolta nella vita di molti. Spesso
questo richiede molta pratica, ma una volta imparato come non reagire a un’emozione con un pensiero, diventa incredibilmente liberatorio. Le
emozioni saranno vissute in maniera più libera e ci richiederanno sempre meno energia; e nella loro forma “pura” (cioè non ingigantite o trasformate
attraverso le narrazioni che ci evocano) possono aiutarci a capire ciò che davvero ci richiede ogni momento della vita.