OTTIENI QUEL LAVORO COME ESSERE BRILLANTE A UN COLLOQUIO Difficilmente sarai sottoposto a un interrogatorio tanto meticoloso o a una valutazione tanto attenta delle tue qualità personali, quanto a un colloquio di lavoro. La mindfulness ti aiuta a presentarti con più disinvoltura, a dire le cose giuste e a gestire lo stress di una simile occasione. Mani sudate, stomaco in subbuglio, cuore che batte all’impazzata... poi ti accorgi di dire cose che non volevi davvero dire, perché la tua mente non ha il pieno controllo delle parole. Un colloquio di lavoro può essere estenuante. A volte sembra un sadico esperimento per scovare tutti i peggiori pensieri e dubbi che hai su di te: chi sei, cosa vuoi e che cosa hai da dare (sempre che qualcuno sia così sciocco da volerlo). Se questa è l’immagine che hai di un colloquio, probabilmente si avvererà, visto che la paura che hai di quella prova può sabotare la tua prestazione. Quella paura può nascondere un universo intero di fattori, la maggior parte dei quali ruotano attorno a ciò che ti aspetti da te stesso. Cosa può andare storto? Se vuoi ardentemente quel posto di lavoro, il modo in cui ti presenti al colloquio può essere venato di disperazione. Per esempio, se non ti piace il tuo attuale lavoro, potresti anche, senza volerlo, lamentarti del tuo datore di lavoro: questo è uno scenario piuttosto comune, che non ti farà guadagnare punti agli occhi di chi ti ascolta. Alla domanda sui tuoi obiettivi, potresti iniziare a sciorinare sciocchezze senza senso sul fatto di voler fare la differenza. E interrogato sulle tue debolezze, potresti elencare solo quelle che secondo te possono sembrare punti di forza, per esempio la tua eccessiva meticolosità. Se uno o più di uno di questi scenari ti suona familiare, probabilmente ne hai già avuto esperienza. Soluzioni consapevoli Molte persone sono in apprensione per i colloqui proprio perché temono di cadere in un modello prevedibile di risposte, come quelle di cui sopra. La meditazione mindfulness può aiutarti a evitarlo, affinando la concentrazione, rafforzando l’autostima e tenendo a bada ansia e stress. Sarai pienamente presente alla conversazione, il che significa che non ti limiterai a dire solo le cose che suonano giuste. E poiché ti sentirai più a tuo agio nei tuoi panni, la tua personalità riuscirà a emergere: non sembrerai uno che si è preparato risposte preconfezionate, ma qualcuno in grado di sostenere un dialogo genuino. Meditazioni sul respiro Se non pratichi già regolarmente la meditazione, non appena decidi di metterti alla ricerca di un nuovo lavoro, inizia con la meditazione del respiro e con quelle del corpo e del respiro (vedi pagg. 96-99 e 106-109). Pratica regolarmente per almeno qualche settimana. In sede di colloquio, aspettando di essere chiamato, allenta la tensione con la tecnica 7/11 (vedi pagg. 192-193). Durante il colloquio, segui questi consigli per far sì che le tue prestazioni siano il più naturali ed efficaci possibile, mettendo in mostra tutte le tue abilità e qualità chiave: non ultimo, un consapevole autocontrollo. Essere nel qui e ora ti aiuta a concentrarti sulla conversazione e ad ascoltare il tuo corpo e il tuo respiro, consentendoti di presentarti al meglio. NEI TUOI PANNI: NESSUNO È MIGLIORE DI TE Mentre entri nella sala dei colloqui, sei completamente a tuo agio. Hai fatto approfondite ricerche sull’azienda e conosci a menadito il tuo curriculum. Sei il più grande esperto al mondo nel settore in cui sarai esaminato: te stesso. Nessuno potrebbe rappresentarti meglio. Questa è la tua zona sicura. ; non usare frasi come “Sono una persona popolare”. Consapevolezza significa dire cosa pensi, a modo tuo, senza imitare ciò che dicono gli altri. Evita i cliché e il gergo tecnico Di fronte a una commissione d’esame, pagato per fare il proprio lavoro: sei in minoranza ma questo non ti rende più debole. ricorda che è solo un gruppo di individui e il tuo tono di voce: la persona consapevole non imita inconsciamente il modo di parlare dell’esaminatore. Parla seguendo il tuo ritmo da fatti inaspettati, come osservazioni personali, toni impersonali o domande a trabocchetto. Sii consapevole di essere stato colto di sorpresa o della tua delusione, ma rimani distaccato. Non iniziare a giudicare quanto bene o quanto male sta andando il colloquio. Non farti prendere alla sprovvista , ma rispondi a ogni domanda in modo esaustivo, facendo attenzione ad affrontare tutti i punti rilevanti dell’argomento in questione. Spazia pure su altro, ma solo se questo “altro” entra in maniera naturale nella conversazione. Lascia che sia l’esaminatore a condurre il colloquio