LA CURA CONSAPEVOLE COME MOSTRARE COMPASSIONE IN PRATICA «Sii un arcobaleno nella nuvola di qualcun altro», diceva la poetessa Maya Angelou. Prendersi cura di una persona cara, per quanto potenzialmente difficile, può essere anche molto gratificante. Il segreto è essere in sintonia con le tue esigenze e con quelle della persona di cui ti stai occupando, e concentrarti sul qui e ora con lei. Prendersi costantemente cura di qualcuno può avere un forte impatto sul benessere fisico e mentale. Con il tempo, la compassione può trasformarsi in “stanchezza da compassione”, uno stato in cui stress, ansia e atteggiamenti negativi dominano la tua mente cosciente: stati d’animo non adeguatamente supportati da una società che dà poco sostegno a chi assiste i propri cari. Oltre a questo possiamo avere la sensazione di non essere più noi stessi, di essere isolati e con scarse realizzazioni personali, specialmente se stiamo aiutando un malato cronico, che ha poche speranze di miglioramento. L’ ondendo ai bisogni dell’altro, per apprezzare l’esperienza del momento presente e investire pienamente nella relazione, esplorando in questo non solo gli aspetti pratici della cura ma anche quelli del vostro legame. Chi si prende cura di un familiare per lunghi periodi deve fare attenzione che la propria empatia non porti ad assorbire la tristezza altrui. Gli atteggiamenti positivi scaturiscono dal sentirsi positivo. Stare il più possibile nel qui e ora aiuta a diminuire i rimpianti per il passato o le ansie per il futuro. approccio consapevole è non perdere di vista la propria vita pur risp fino a quando non ce la farò più e sarò costretto a farmi aiutare da un terapeuta”, è del tutto inutile perché è al tempo stesso ipotetica e reattiva, ma anche per la limitata visione che nasconde in sé rispetto alle tue possibilità. Tanto più attingerai alle tue forze per uscire dal buio della sofferenza, quanto più sarà possibile vivere momenti felici, di contatto, risate e spontaneità. Se porti energia vitale nell’esperienza, l’ombra della malattia sarà più debole. In ogni caso, si sa che il dare è un ingrediente importante della felicità, che deriva dall’avere ben chiaro ciò che fai e dal dare il meglio di te. Il pensiero: “Questa sarà la mia vita Vedere l’altro E vita gli stereotipi di ruolo, specialmente l’idea che il prendersi cura di qualcuno sia un ruolo attivo e quello del malato sia passivo. È più consapevole relazionarsi con la persona nella sua interezza, esplorare le sue preoccupazioni e i suoi interessi, trovando e coltivando ricchi fili di connessione. Se sorgono tensioni, sii indulgente e scusati, anche quando pensi di non doverlo fare. La cura di una persona anziana può essere fisicamente gravosa, e in queste situazioni bisogna prestare attenzione a ciò che il nostro corpo affaticato ci sta dicendo. La pratica del body scan (vedi pagg. 120-125) è un buon modo per sintonizzarsi. Condividere le tue pratiche può essere un’esperienza curativa per entrambi. Chi è ai primi stadi della demenza può trovare buone risonanze nell’attenzione che la pratica mindfulness rivolge al qui e ora, rispetto per esempio alle preoccupazioni per la perdita di memoria e alle ansie per il futuro. Non perdere di vista la tua vita mentre rispondi ai bisogni dell’altro. CARTA DEL CAREGIVER Ogni caregiver vive situazioni diverse e non tutti siamo ugualmente equipaggiati per affrontare le richieste che ci vengono fatte. Rispettare la nostra dignità e quella della persona di cui ci stiamo prendendo cura è fondamentale per costruire una relazione sana e positiva. Questi pensieri semplici e consapevoli possono farti da guida. : con gratitudine per ciò che hai ricevuto dalla persona. Guarda al tuo compito come a un fluire di dare e avere : per esempio, con gesti di gentilezza o buoni pensieri su di te. Dai modo ai tuoi doni di ritornare a te : coinvolgila nel processo decisionale. Parla il più possibile con la persona di cui ti stai prendendo cura : circondala di amici. Dalle più stimoli possibile. Riempila di sorprese. Interagisci con questa persona : ritagliati del tempo per i tuoi interessi e per vedere gli amici. Prenditi cura della tua salute attraverso l’alimentazione e l’esercizio fisico. Lavora sul tuo equilibrio con il contatto fisico e con lo sguardo, oltre che con le parole. Uno sguardo affettuoso è molto nutriente. Comunica il tuo affetto senza aver prima compreso cosa si nasconde dietro quella quiete: potrebbe essere il rinunciare a vivere o magari un inizio di depressione? Non gioire per i periodi di quiete COMPASSIONE MA NON SOLO La compassione può facilmente sfumare verso altre emozioni quando ti prendi cura di qualcuno per un lungo periodo. Se pensi che ti stia succedendo, prenditi cura delle tue emozioni e osserva ogni negatività. Chiediti se provi uno qualsiasi dei seguenti sentimenti. Se sì, perdona te stesso, ma non far trapelare le tue emozioni. ■ La sensazione che svolgere questa attività sia una costrizione ■ Pensare di non avere abbastanza stimoli ■ Sentire che la persona non ti apprezza ■ Sentire la mancanza degli amici e il desidero di uscire più spesso ■ Non intravedere un futuro roseo in questa situazione ■ Guardarsi dolorosamente indietro, a tempi più felici.