La famosa autrice di gialli Agatha Christie diceva che per lei il momento migliore per progettare un libro era mentre stava lavando i piatti. Non è
difficile capire il perché. L’espressione “meccanico” aderisce perfettamente alle faccende quotidiane, quindi se riesci a distogliere la tua
attenzione da un’attività noiosa e ripetitiva e a farla comunque bene inserendo il pilota automatico, perché non farlo? I tuoi piatti saranno comunque
puliti e al tempo stesso avrai gestito problemi che ti richiedono maggiore attenzione.
Ma perché allora, dovresti svolgere un compito meccanico con consapevolezza? È già abbastanza faticoso spazzare il cortile senza dover
fare lo sforzo di vivere ogni suo momento come se fosse prezioso. Tutti quei momenti – potresti anche dire – sarebbero davvero preziosi se non dovessi
sprecarli spazzando le foglie e cercando oltretutto di goderne.
Ripetitività
Questo esempio di un modo molto diffuso e poco consapevole di vedere le cose merita di essere preso sul serio per le domande che pone. Ti
perderesti davvero un’esperienza preziosa se pensassi a qualcos’altro mentre spazzi le foglie? Non affronteresti meglio e più rapidamente un compito
noioso occupandotene e basta, senza tirare in ballo la consapevolezza? E dopo aver spazzato un migliaio di foglie, spazzarne qualche altro centinaio
arricchirebbe davvero l’esperienza?
Chiunque abbia sperimentato l’utilità della mindfulness sarebbe in grado di rispondere a queste domande senza difficoltà, essendo del tutto in
armonia con il suo spirito. Saprebbe in primo luogo, che la mindfulness non detta regole. Se devi pianificare una cena o preparare un discorso, non
c’è nessuna ragione per cui non dovresti farlo mentre spazzi le foglie, specie se hai scoperto che nel farlo la tua mente funziona meglio. Qualsiasi
senso di colpa per questa scelta non avrebbe ragione d’essere. La mindfulness non ti impone scelte, cosa che invece potrebbe fare la tua assillante
logica.