È appurato che i soldi non possono comprare la felicità. Lo stesso vale per il piacere. Chi ha come obiettivo primario l’agiatezza, una vita eccitante
o sessualmente ricca finisce spesso per cadere nella noia o nell’apatia. Quando corri sul tapis roulant dell’edonismo, ciò che pensi che un giorno ti
renderà felice non lo farà; ti ritroverai presto a cercare qualcosa di diverso, in una perenne ricerca che non sarà mai veramente appagante. Nonostante la mindfulness attribuisca un grande valore al qui e ora, non invita alla ricerca del piacere immediato e fine a se stesso. Ciò che
propone è di stabilire una relazione speciale con il momento presente; è questo che può dare felicità.
Amore e amicizia
Se materialismo e piacere ci portano lontano dalla felicità invece di farci avvicinare a essa, in che direzione dovremmo andare? Molti potrebbero
affermare che è l’amore il loro più grande motivo di gioia, intendendo con questo non tanto un nuovo amore romantico – per sua natura fatto di
passione e ansia – quanto quell’amore solido e tranquillo che viviamo con un partner di lunga durata, con la famiglia e con gli amici. Aprendo la
nostra consapevolezza alle persone per noi più preziose, e spingendoci a comprendere e a esprimere i nostri sentimenti nei loro confronti, la mindfulness ci dà modo di coltivare l’amore. A tale proposito
propone una forma di meditazione, chiamata pratica della gentilezza amorevole (pagg. 138-141), che allarga
il raggio d’azione del nostro cuore alle persone in generale, cioè oltre la ristretta cerchia degli affetti, sostenendo l’idea che il dare amore
porti benefici a tutti noi.