LA RUOTA E LA BUSSOLA MODALITÀ DEL “FARE” E DELL’“ESSERE” La mente è uno strumento meravigliosamente versatile che può guidarci nelle nostre giornate. Può anche fungere da bussola dandoci le coordinate per navigare. Spesso però perde l’orientamento, rendendo il nostro viaggio turbolento. Può succedere che mentre fai colazione con la tua famiglia, sorga, tra una conversazione e l’altra, il pensiero di cosa ti riserverà la giornata: inizi a immaginare varie situazioni e a chiederti come andranno; sarai fiducioso per alcune, ansioso per altre; altre ancora ti troveranno del tutto neutrale: devi solo ricordare a te stesso di prenderti il tempo per una commissione o occuparti di una questione lavorativa. Nel frattempo ti stai dedicando a tuo figlio o al tuo partner. E mentre chiacchieri ti viene in mente qualcos’altro da fare. Colazione in modalità “fare” Durante la colazione, hai compiuto delle azioni e contemporaneamente hai pensato, ma gran parte di quei pensieri erano irrequieti. La tua mente era in modalità “fare”, sollecitata dal susseguirsi di pensieri, di cose da tenere a mente, di desideri e preoccupazioni. Immagina ora un altro scenario. La tua famiglia è via e ti stai godendo una mini vacanza da solo a casa. Avendo del tempo tutto per te, ti gusti la tua colazione leggendo il giornale. Più tardi ti dedicherai al giardinaggio. Nel bel mezzo dell’articolo, la tua mente inizia senza ragione a rimuginare sul lavoro: come se la caveranno senza di te? Avrai sbagliato a dire alla tua segretaria che stai diventando insoddisfatto in azienda? Lo dirà a qualcuno? Poi decidi di aver passato fin troppo tempo a pensare al lavoro: dopotutto, ti sei preso una pausa per rilassarti. Peccato siano solo tre giorni. O sono quattro? Poi decidi di andare al vivaio per acquistare qualche pianta per quella zona in ombra del giardino. Cosa può crescere lì? Rilassato non vuol dire consapevole Nonostante la situazione di relax e il tuo proposito di dedicarti un po’ di tempo in tranquillità, durante questa mini vacanza la tua mente è ancora in modalità “fare”, dove un pensiero se ne porta dietro un altro, trascinandoti con sé. Alcuni di questi pensieri sono riflessioni, altri sono decisioni da prendere, ma non c’è ancora consapevolezza in tutto questo. Il tuo pilota automatico potrebbe essere in folle e persino trarne giovamento, ma resta comunque un pilota automatico. Consapevolezza senza scelta La modalità mentale alternativa al “fare” è quella dell’“essere”. Ti preoccupi del lavoro mentre fai colazione, ma non ti biasimi per questi pensieri o perché stai spostando la tua attenzione al futuro (“Sono tre giorni o quattro?”). Ti sposti, piuttosto, in modalità “essere”. Dirigi la tua attenzione al qui e ora, osservi i pensieri senza fartene trascinare. Porti la consapevolezza verso te stesso e a ciò che senti. Puoi lentamente lasciare andare la modalità “fare” ed entrare in quella “essere” (la bussola) che ti renderà consapevole della tua reale direzione. LA RUOTA GIRA L’autocritica e il perenne vagliare ogni tua decisione sono i sintomi di una mente bloccata nel “fare”. I SEGNALI DELLA MODALITÀ “FARE” Agiamo in modalità “fare” ogni volta che semplicemente non “siamo”. I seguenti esempi ti aiuteranno a riconoscere alcune categorie della modalità “fare”. Chiederti se hai detto o fatto la cosa giusta. GIUDIZIO Pensare a ciò che succede, o che è successo, e chiedersi cosa invece “sarebbe dovuto” succedere. Pensare che dovresti essere più tollerante, intraprendente o produttivo. AUTOCRITICA Assumere una posizione critica nel dialogo interiore con te stesso, rimproverandoti per i tuoi errori. Decidere se tornare a casa, andare al negozio o andare a trovare un amico. PROBLEM-SOLVING E SCELTA Capire cosa fare e le possibili conseguenze. Arrabbiarti con il tuo vicino e chiedersi come abbia potuto essere tanto scortese. FARSI TRAVOLGERE DALLE EMOZIONI Farsi completamente travolgere dalle emozioni e riviverle. Ripensare all’ultima volta che ti sei divertito tanto o ricordare una serata romantica. RICORDARE Tornare con la mente al passato, che sia con ansia, rammarico, piacere o qualsiasi altra emozione. Chiedersi se a una festa ci sarà da mangiare, o se l’assicurazione ti coprirà se si dovessero rompere gli occhiali. SPECULARE Proiettarci mentalmente nel futuro, che sia con ansia, speranza o con piacevole aspettativa. Protestare di fronte a qualcuno che dice una bugia o abbracciare qualcuno che inizia a piangere. REAGIRE Reagire d’istinto piuttosto che fermarsi a riflettere sul da farsi.