Valutare di volta in volta se hai raggiunto la felicità che stavi cercando è tutt’altro che semplice. Implica dover mettere sui due piatti della
bilancia le esperienze che hai vissuto con le aspettative che avevi. Cosa succede se così facendo scopri di non riuscire a essere felice? Finora non
lo sapevi. In uno scenario del genere, è solo la ricerca della felicità che ti rende infelice?
Misurare la felicità
Innanzitutto, bisogna capire come misuri la felicità. Il metro che la maggior parte delle persone usa è una sorta di confronto che valuta il livello
della felicità, non tanto rispetto a quella che aveva prima o a quella di qualcun altro, ma rispetto a un ideale. Il problema con questo genere di
ideali è che la vita è troppo complicata perché possano esserci davvero utili. Creiamo l’immagine di una vita felice dagli scampoli di una storia
immaginaria che ci cuciamo addosso.
Il punto mancante
Anelare alla felicità può ostacolare il nostro senso di realtà, impedendoci di vedere quanto sia già ricca la nostra vita. Voler misurare la felicità,
rischia di farci perdere esperienze che potrebbero essere importanti per noi; esperienze alle quali, anzi, opponiamo forte resistenza, nella
convinzione di aver bisogno d’altro e senza renderci conto che sono proprio queste esperienze che potrebbero cambiarci la vita in meglio. Inoltre, ci
perdiamo anche la felicità del momento, quella che ci fa godere della bellezza e del miracolo della vita.
Creiamo l’immagine di una vita felice dagli scampoli di una storia immaginaria che ci cuciamo addosso.