Quando mediti è come se ogni sensazione, pensiero e sentimento fosse dentro ad un acquario, dietro una parete di vetro. Ti siedi e te ne stai lì,
tranquillamente, a osservarli. L’acquario trasmette pace, sebbene lì dentro, un luogo in cui viene messo in scena ogni tipo di dramma, possa esserci
un gran caos. Ora, più che mai, diventi l’osservatore (vedi pag. 73); non c’è spazio per il critico cha abita in te, poiché mindfulness significa
stare con intenzione nel momento presente e senza giudizio. Se ti accorgi che questi fa capolino, semplicemente ignoralo: se ne andrà presto se non
gli dai attenzione. La pratica della meditazione formale consiste semplicemente nel dedicare del tempo alla meditazione in un dato momento della
giornata, tutti i giorni. Puoi scegliere tu per quanto tempo, ma se sei un principiante, cinque o dieci minuti sono un buon punto di partenza.
Una pratica quotidiana
Ti sarà forse capitato di ascoltare falsi miti sulla meditazione (vedi riquadro a destra), ma stai tranquillo, non ci sono rituali particolari da
seguire: non devi indossare abiti speciali, avere un talismano a portata di mano, riempire la stanza di musica o bruciare incenso. Semplicemente,
decidi quando vuoi meditare e fallo per il tempo che ti sei prefissato. La cosa ideale sarebbe meditare ogni giorno, ma se non riesci a mantenere
questo impegno, è sufficiente farlo a giorni alterni. Puoi scegliere tra molte pratiche di base – come la meditazione sul respiro, sul corpo, su
oggetti o sentimenti – tutte descritte in maniera dettagliata nelle pagine successive. Puoi praticarne una per un paio di settimane prima di passare a
un’altra, in modo da scegliere quella che più ti si addice. In alternativa, puoi combinare più meditazioni nello stesso programma (vedi pagg. 88-91).
La scelta è solo tua e non esiste un modo giusto o sbagliato.