Ogni volta che il nostro respiro è diverso dal solito (per esempio, quando percorriamo una salita o proviamo una forte emozione), puoi esserne
consapevole e osservarlo. Altre volte invece non ce ne accorgiamo perché la mente è rivolta ad altro. Il continuo fluire del nostro respiro
rappresenta un oggetto ideale per la meditazione mindfulness. Ci permette di avere sempre a portata di mano un valido strumento per ancorarci al
presente.
Rilassati e basta
Non preoccuparti di quanto tempo dedichi alla meditazione. La prima volta, cinque minuti in modalità “essere” probabilmente ti sembreranno
lunghissimi, dato che generalmente sei abituato alla modalità “fare”. Forse ti sentirai irrequieto, ti chiederai se il tuo modo di meditare è
corretto, se riuscirai ad andare avanti o se sei la persona adatta a questo genere di cose. È assolutamente normale che la tua mente vaghi in questo
modo e sarebbe del tutto straordinario se – all’inizio della pratica meditativa – la tua attenzione riuscisse a rimanere sulla respirazione. Non
scoraggiarti: continua così. E ricorda il consiglio che Jon Kabat-Zinn dà ai principianti: non devi trarre piacere dalla tua meditazione. Devi solo
affidarti alla pratica, e quando sarà il momento i benefici arriveranno.
Non devi trovare piacere nella meditazione. Affidati, e quando sarà il momento i benefici arriveranno.