Essere esposto a pressione e stress prolungati è dannoso (vedi pp. 96-97).
Uno studio condotto su 30.000 americani nel corso di otto anni, però, ha riscontrato che lo stress riduce la durata della vita solo in chi lo ritiene
pericoloso per la propria salute. I soggetti che ne hanno una percezione negativa ne restano afflitti, mentre quelli che lo vedono positivamente lo
affrontano meglio. Cosa significa?
Ripensare lo stress
La risposta sta forse nell’“attribuzione errata dell’eccitazione” (vedi “Sicuro che sia stress?” a destra). Tutte le emozioni provocano una reazione
fisica, ma a una stessa reazione possono corrispondere emozioni diverse: ciò che per una persona è stressante, per un’altra potrebbe essere fonte di
stimolo ed entusiasmo. Ecco perché sono facili da confondere.
Uno studio della professoressa Alison Wood Brooks, pubblicato nel 2014 sul Journal of Experimental Psychology, ha dimostrato che gli
individui tendono a dare il meglio di sé quando percepiscono lo stress come un fattore di eccitamento.
Questo è possibile grazie al dialogo interiore positivo (dicendoti per esempio che sei emozionato) e all’idea che possa trattarsi di un’occasione
invece che di una minaccia.
Colpisci nel segno
Quando lo stress è troppo, è troppo, perfino per le persone più positive. Ma, secondo la legge di Yerkes-Dodson (vedi “La performance ottimale”, qui
sopra), ciò varia da sfida a sfida:
■ Se sei troppo rilassato, non sarai abbastanza vigile durante la performance.
■ Se sei abbastanza eccitato, sei nella condizione ottimale per performare.
■ Se sei troppo stressato, la tua prestazione ne risentirà.
Invece di combattere del tutto lo stress, cerca di evitarne i picchi.
Previeni lo stress inutile
Come si aggira lo stress eccessivo? Il neuroscienziato Daniel Levitin consiglia di valutare, prevenire e minimizzare ciò che può andare storto. Lo
stress mette a dura prova l’ippocampo, la parte del cervello associata alla memoria, provocando una sensazione di ottenebramento. Secondo Levitin è
bene conservare le informazioni importanti in posti facilmente accessibili (come il computer), così da non dover fare affidamento solo sui propri
ricordi. Giocare d’anticipo non risolve la questione, ma può fare la differenza se ti trovi sotto pressione.