Nessuno vuole fallire. Ma c’è una differenza tra la paura di fallire in un progetto e quella di fallire in sé per sé. A volte le nostre azioni sono
dettate da una scelta attiva: facciamo qualcosa perché lo vogliamo o per ottenere un certo risultato.
Altre, invece, sono guidate da meccanismi di evitamento: compiamo un’azione per paura di ciò che potrebbe accadere se non lo facessimo.
Usa la paura a tuo favore
Avere paura di sbagliare non è sempre un male. Uno studio olandese-americano del 2015, pubblicato sul Journal Business Venturing, ha rilevato
che per molti imprenditori di successo è stato infatti una spinta importante. La differenza sta, secondo gli psicologi, nei parametri individuali con
cui ciascuno valuta il risultato: le persone più ambiziose sono spaventate di non fare abbastanza progressi, per cui sfruttano i propri timori per
spronarsi.
Ma cosa ne è di quelli fra noi che si bloccano davanti alle proprie paure? Decidere di non correre un rischio perché il fallimento è reale è un
conto.
Il problema si pone quando la paura di sbagliare aumenta le possibilità che ciò avvenga.
Se stiamo in ansia tendiamo a danneggiarci da soli.
Una ricerca canadese del 2010 ha mostrato che gli studenti più spaventati tendono a una maggiore procrastinazione. Altri esperimenti hanno scoperto
che preoccuparci troppo ci può far ammalare: se hai continui mal di testa o disturbi di stomaco, o sei deconcentrato, forse è tempo di scoprire cosa
ti spaventa.