Il flow o flusso è un elemento fondamentale del successo. È un concetto spesso usato nella Psicologia positiva (vedi pp. 48-51) per descrivere uno
stato di totale immersione in un’attività, al punto da perdere la cognizione del tempo. Ti è mai capitato di dimenticarti di pranzare perché eri
troppo assorto a scrivere la tesina o di entrare in una specie di trance mentre ti alleni ? Be’, allora hai provato cosa significa lo stato di
flusso.
Questo genere di esperienze è particolarmente gratificante: ci fa stare bene anche se non ci apporta benefici di altro tipo.
Un compito, grande o piccolo che sia, che ci permette di essere nel flow non solo ci regala chiarezza mentale, ma anche un senso di appagamento.
Come si entra nel flow?
La chiave è trovare compiti che ti facciano sentire quella che Robert J. Vallerand, professore di Psicologia presso l’Université du Québec, chiama
“passione armoniosa”. Questo sentimento deriva dall’intraprendere attività che sentiamo nostre, invece di costringerci a fare cose che non ci
rispecchiano (“passione ossessiva”).
Poniamo che tu sia un professore di matematica e che non solo il tuo lavoro ti piaccia, ma che lo reputi espressione della persona che sei. In questo
caso l’insegnamento non è solo il tuo mestiere: essere “un insegnante” occupa una fetta importante della definizione che dai di te stesso. Alla luce
di ciò (vedi “Passione armoniosa” a destra), qualunque compito appagante tu svolga mentre insegni ti dovrebbe far entrare nello stato di flusso. Lo
stesso vale per qualsiasi altra vocazione: il flow è frutto delle attività che amiamo e che sono in linea con la nostra identità.