TROVA IL GIUSTO EQUILIBRIO METTERCELA TUTTA A CASA E IN UFFICIO L’equilibrio perfetto tra casa e lavoro esiste davvero? Sì, ma solo se scendi a compromessi. Con il passare del tempo, ad ogni modo, le priorità cambiano, per cui a un certo punto ti vedrai comunque costretto a riconsiderare i tuoi bisogni. Molti fanno fatica a bilanciare le loro necessità: lavoro, famiglia e sogni. L’ideale è che si sostengano reciprocamente, ma non è sempre così. Casa e ufficio Con “role accumulation” si indica l’accumulazione dei ruoli che ci troviamo spesso a ricoprire in situazioni diverse. Può andare bene o male: dipende da come lo gestiamo. Il fatto positivo è che lavoro e famiglia si possono supportare a vicenda. Essere felice in uno dei due ambiti, si ripercuote in maniera positiva sull’altro. Allo stesso modo, le competenze sono trasferibili: la genitorialità può farti sentire a tuo agio con le responsabilità, mentre la gestione del tempo in ufficio ti aiuta a organizzare gli impegni di famiglia, e così via. Questi fattori possono addirittura compensarsi: se in ufficio tira una brutta aria, una vita sociale gratificante può essere d’aiuto, così come sentirsi competenti nel proprio lavoro può tenere alto il tuo livello di autostima quando a casa va male. Come trovare l’equilibrio? Uno studio del 2007 uscito sul sostiene che serve un elevato “core selfevaluation” (CSE, letteralmente autovalutazione di base), cioè: Journal of Vocational Behavior ■ Autostima alta. ■ Basso livello di nevroticismo - percezione di vulnerabilità. ■ Forte locus of control interno (vedi pp. 152-153). ■ Forte senso di autoefficacia (vedi pp. 102-103). Godere di un CSE positivo vuol dire che l’ambito lavorativo potenzia quello personale, e viceversa. Con uno negativo invece si ha l’impressione che interferiscano l’uno con l’altro. Chi possiede un alto CSE è poi più incline a mettersi alla prova, quindi è bene valutare il proprio stato mentale prima di prendersi troppe responsabilità. Capire meglio te stesso e i tuoi obiettivi ti aiuta a fare scelte, mantenere l’equilibrio ed evitare il burnout. Chi non risica non rosica? Uno studio del 2012 del College of Business in Florida sostiene che l’accumulazione dei ruoli ha i suoi risvolti negativi. Se sei troppo dedito alla famiglia e al lavoro puoi finire per esaurirti. La soluzione sta nell’autenticità: qual è la cosa più importante per te? Se per raggiungere il tuo sogno devi destreggiarti tra più ruoli, ne vale senz’altro la pena. DISEGNA CIÒ CHE CONTA Per capire cosa è davvero fondamentale per te, gli psicologi Farid Muna e Ned Mansour consigliano di rappresentare i diversi ambiti della tua vita sotto forma di cerchi, come nell’esempio di seguito. Definisci la grandezza di ciascuno a seconda dell’importanza dello stesso e mostra i punti di intersezione. - Lavoro - Famiglia - Amici - Risparmi - Comunità - Salute Una volta che hai delineato la tua vita e le aspirazioni che nutri, rispondi alla seguente lista di domande insieme al tuo partner, migliore amico, mentore o parente che sia. Se preferisci puoi anche sostituire la prima persona con “noi”. ■ Ho una lista di desideri che vorrei realizzare nella vita? ■ Cosa mi renderà felice tra 10, 20 o 40 anni? ■ Quali saranno i miei obiettivi allora? ■ Che tipo di minacce o occasioni mi si pareranno davanti? ■ Che impatto avranno sul mio successo? ■ Cosa voglio fare per il resto della mia vita? MAPPA IL TUO PASSATO Per mettere a fuoco ciò che conta per te, gli psicologi Farid Muna e Ned Mansour suggeriscono una tecnica basata sull’analisi delle esperienze passate. Colloca nel grafico gli eventi tristi e felici in relazione all’asse della felicità. Non rimuginare sul passato, cerca di capire piuttosto cosa ha reso quei ricordi tali e riporta ciò che hai imparato nel momento presente.