UN TUFFO NEL PROFONDO COMPRENDERE SE STESSI Nella vita la conoscenza di sé è uno degli aspetti più importanti, ma anche più difficili. Tutti quanti ignoriamo alcuni lati di noi: la buona notizia è che ci sono molti modi per migliorare l’autocoscienza. Chi altri meglio di te può essere giudice di te stesso? Dopotutto sei l’unico ad assistere a tutto ciò che fai. In realtà la questione è un po’ più complicata di così. Gli studi suggeriscono che non siamo precisi al cento per cento e questo perché tendiamo a valutarci in base alle intenzioni, mentre gli altri vedono solo le nostre azioni e i relativi risultati. Ignari dei punti deboli Nel 1999 gli psicologi americani Justin Kruger e David Dunning pubblicarono un articolo riguardo all’“effetto Dunning- Kruger”, secondo cui il sapere necessario per eccellere in qualcosa e quello per affermare le proprie competenze in un certo settore sono praticamente identici. Questo significa che se possiedi una scarsa conoscenza di un argomento, è probabile che non te ne renda conto. Infatti, le persone tendono a essere ignare delle proprie incapacità, sovrastimando le competenze (vedi “L’effetto Dunning- Kruger” qui accanto). L’arroganza non c’entra niente: il fatto è che quando ci confrontiamo con qualcosa di nuovo probabilmente non sappiamo ancora quanto sia difficile. Sicuro di volere la verità? Conoscere meglio se stessi solleva di solito degli aspetti conflittuali. Da un lato vorremmo un giudizio sincero su quello che siamo, per cui in genere ci affidiamo a parametri oggettivi, come i voti di un esame, le valutazioni del personale, i paragoni con i colleghi o rispetto a nostre prestazioni del passato, e così via. Dall’altro bramiamo invece un giudizio positivo. La ricerca ci dimostra che le persone più felici e popolari sono molte volte quelle che si sopravvalutano. Quindi, la maggior parte di noi è in bilico tra desiderare i fatti nudi e crudi e sapere che gli altri ci rispettano riconoscendo le nostre buone intenzioni. MEMORIA CRITICA 4:1 Preferiamo le , ma . lodi ricordiamo meglio le critiche Secondo gli studi quando ci viene chiesto di richiamare alla mente un evento importante a livello emotivo, per ne abbiamo . ogni bel ricordo quattro brutti L’EFFETTO DUNNING-KRUGER Nel loro ormai storico articolo, David Dunning e Justin Kruger, esplorano i limiti della conoscenza che abbiamo di noi stessi, dimostrando che chi non possiede una competenza, di solito, non ne è al corrente, poiché non capisce cosa implichi. Nel loro studio, dopo aver chiesto ai partecipanti di dichiarare le proprie capacità, li hanno sottoposti a una serie di test: I meno capaci: il 25% dei volontari si reputava in grado di ottenere risultati superiori alla media, ignorando quanto poco ne sapesse in realtà. Livello inferiore 25% Le aspettative di chi sta al centro: il 50% si è rivelato più modesto e preciso rispetto al precedente 25%. Centro 50% I più capaci: un altro 25% sottostimava leggermente le proprie capacità. Livello superiore 25% Dunning e Kruger hanno osservato che le abilità richieste per fare qualcosa e quelle per giudicare il proprio rendimento sono praticamente le stesse. Quindi le persone più capaci sono anche in grado di fare autocritica. TROVA L’ARGOMENTO Quando cerchi un feedback (vedi “Cercare feedback utili” a destra), concentrati su una questione o un comportamento alla volta. I commenti qui sotto ne sono un esempio. In questo caso ci si riferisce al livello di equilibrio mentale: “A detta di John aiuto gli altri a mantenere la calma quando si avvicinano le scadenze.” “Mia sorella dice che sono la prima persona che chiama quando ha bisogno.” “Sono bravo a gestire la pressione. Mi piace essere affidabile e sapere che gli altri sentono di poter contare su di me.” Interpretazione: CERCARE FEEDBACK UTILI Per fare una valutazione su noi stessi, occorre essere il più precisi e concreti possibile. È meno difficile quando la sfida che affrontiamo è: ■ Prevede una risposta chiara e comprensibile. Obiettiva. ■ È utile avere una conoscenza preliminare di come si svolgerà. Conosciuta. ■ Resta sul semplice: se ti è utile, dividila in compiti più brevi. Di bassa difficoltà. Cerca l’opinione degli altri (positiva se possibile, giacché abbiamo la tendenza a enfatizzare le critiche). Uno studio uscito nel 2005 sulla Harvard Business Review suggerisce di: ■ , colleghi, amici o insegnanti, per avere un giudizio sincero sui tuoi punti di forza. Se usi le email potrai conservare e organizzare le risposte. Rivolgerti a persone fidate ■ , un argomento ricorrente che continua a saltare fuori. Identificare un pattern ■ Combina ciò che hanno detto gli altri con il modo in cui ti vedi per mettere a fuoco la versione migliore di te. Realizzare un autoritratto. ■ , adeguando progetti e lavoro di conseguenza. Lavorare sui tuoi punti forti