PRASSIE E MOTRICITÀ DI BASE

Oltre all’aspetto valutativo è importante che il logopedista osservi, videoregistri, valuti e condivida con il paziente (dall’età di 5 anni in poi) i pattern e gli “schemi muscolari di sforzo” che caratterizzano la sua balbuzie.


Questi meccanismi muscolari sono rappresentabile con una sequenza “a catena lineare” .

Esemplificando:


Alla prima sensazione di sforzo seguono varie reazioni muscolari ed emotive che sono tentativi si compenso e superamento del momento di balbuzie.


Questi comportamenti “muscolari ed emotivi” di sforzo sono descrivibili, hanno una sequenza ed una durata, sono percepibili e modificabili da parte della persona che balbetta.


Occorre quindi:

  1. Descrivere e prendere coscienza della sequenza di comportamenti muscolari di sforzo: esempio: stringo le labbra → il mento si muove mentre le labbra si spostano di lato → aspiro aria e le labbra “schioccano”...
  2. Definire i possibili cambiamenti nelle sequenze motorie della balbuzie identificandoli in base alla differenza fisica rispetto al comportamento di balbuzie
  3. Introdurne l’utilizzo con le modalità tipiche del controcondizionamento, del rinforzo differenziale e delle tecniche comportamentali
  4. Verificarne l’applicabilità e l’efficacia

Dobbiamo cioè imparare a guardare in faccia, guardare in bocca la persona che balbetta per poterla aiutare a:

  • Capire
  • Descrivere
  • Controllare
  • Modificare

I propri comportamenti di balbuzie