TERAPIA RAZIONALE EMOTIVA COMPORTAMENTALE Introduciamo alcuni semplici concetti che riteniamo fortemente correlati alla balbuzie rimandando alla letteratura nazionale ed internazionale per l’approfondimento (vedasi Ellis A. , Meichenbaum D. , De Silvestri C. , Di Pietro M. , Doyle K. , Harris R.). Quanto qui presentato deve quindi essere inteso come una linea guida descrittiva e interpretativa di alcuni meccanismi cognitivi ed emozionali che possono essere riscontrati nelle persone che balbettano di ogni età. Per questo utilizzeremo delle frasi guida da cui sia possibile dedurre delle ipotesi di intervento utili alla terapia logopedica della balbuzie! Considerate quello che segue un percorso non lineare … un insieme di buone idee utili al professionista che stia applicando la terapia logopedica a persone balbuzienti! Il termine Terapia Razionale Emotiva Comportamentale descrive semplicemente l’ambito culturale di riferimento. H. Gregory ha descritto l’importanza di una terapia multidimensionale della balbuzie che sappia intervenire sulle correlazioni tra questi 3 ambiti, i quali “per un miglior successo terapeutico devono essere il più possibile in equilibrio tra di loro” (comunicazione personale a P. G. Carando - 1990) . - Dr. Hugo Gregory "Decreasing sensitivity to stuttering is one side of the coin, and building fluency is the other side.” AMBITO COMPORTAMENTALE E MOTORIO è quello che la persona fa, fisicamente, ma è anche il suo comportamento visibile. Comprende quindi gli schemi motori di sforzo, come la persona balbetta. Ma anche cosa fa nella sua vita quotidiana e come lo fa (un aspetto de “Attività e Partecipazione”). È modificabile dalla volontà e tramite la desensibilizzazione situazionale può modificare l’ambito emozionale. AMBITO COGNITIVO E RAZIONALE sono i nostri pensieri, i nostri ragionamenti, il modo in cui pensiamo e risolviamo i problemi. A volte i pensieri possono essere “disadatti” poco funzionali, irrazionali e riducono la nostra possibilità di successo in un compito. I pensieri giusti si possono imparare, così come possiamo cambiare i pensieri sbagliati, poco funzionali o irrazionali AMBITO EMOZIONALE E RELAZIONALE fa riferimento alle nostre emozioni, al temperamento, ai nostri sentimenti e percezioni emotive, a come reagiamo emotivamente ed affettivamente agli eventi quotidiani. È modificabile dalla cognitività e dal comportamento: possiamo cioè imparare a gestire meglio le emozioni esprimendole, controllandole, ragionando diversamente … “E’ comunque difficile dire a qualcuno non emozionarti o fallo poco per non balbettare, ed è ancor più difficile che ci riesca.” (O. Schindler) I modi in cui le persone valutano cognitivamente e percepiscono emotivamente gli eventi stressanti, nonché i modi in cui valutano le proprie risorse psicologiche e le proprie capacita’ di far fronte allo stress determinano l’esito della risposta. La balbuzie è un evento stressante e una sua sopravvalutazione, una sproporzione della risposta emotiva, nonché la credenza che la balbuzie sia incontrollabile e che la persona non riesca o possa fare alcunché... . determinano l’esito della risposta Il problema non è solo un fatto naturale ma è esso stesso – e non solo la sua soluzione – . un prodotto psicologico Spesso le persone si auto-convincono della gravità di un problema in base a propri ragionamenti e modelli cognitivi, ai propri vissuti emozionali anche se scorretti o sproporzionati. Questo innesca i meccanismi definiti come “ ” … Più ho paura e penso di stare per balbettare più probabilmente balbetterò. La profezia che si auto avvera Oppure: considerare gravissima ed invalidante una balbuzie lieve mette fuori equilibrio la triade cognitivo – comportamentale – emotivo. Come instaurare il cambiamento? Il cambiamento delle strutture cognitive si può verificare se si rende manifesto, con esperienze auto evidenti, che le vecchie strutture cognitive sono discutibili. Le esperienze auto evidenti sono i fatti ed i comportamenti concreti che la persona esperimenta. Le strutture cognitive “discutibili” sono i convincimenti errati che determinano i comportamenti errati. Interveniamo consigliando comportamenti concreti che permettano di sperimentare condizioni più favorevoli e contemporaneamente rendiamo evidenti le idee irrazionali (o sproporzionate) che determinavano i comportamenti sfavorevoli per la fluenza. LO SCHEMA A – B – C – D – E A= Activating Event - evento attivante, un’azione un’attività B= Belief System - sistema di convinzioni, pensieri idee che sono la base cognitiva della persona C= Consequences - conseguenze di natura emotiva e comportamentale D= disputing – discussione utilizzabile per confutare modificare le idee irrazionali. Avviene tramite l’individuazione delle idee irrazionali, la discriminazione tra idee irrazionali e razionali e la confutazione dei pensieri irrazionali E= effects – effetti emotivi, comportamentali e cognitivi (positivi) conseguenti alla discussione e confutazione anche pratica delle idee irrazionali IDEE IRRAZIONALI , idee sproporzionate e inadatte, non razionali, non fattibili, non sostenute da fatti concreti. Spesso rappresentate con il verbo “devo/non devo”. Pensiero assolutistico e dogmatico trasferire erroneamente alla natura intrinseca di una persona le valutazioni che riguardano le prestazioni estrinseche (balbetto, non sono capace a parlare quindi valgo poco!) Valore personale intrinseco: balbetto tanto quando facciamo la gara delle tabelline a scuola. ESEMPIO 1: SOLUZIONE 1 dire alla maestra: ”maestra ma per te è importante sapere le tabelline o dirle molto velocemente? Perché io le so, ma velocemente io balbetto…” SOLUZIONE 2 mi faccio interrogare da solo sulle tabelline ed applico le mie tecniche di controllo della fluenza. Così sarà chiaro che so le tabelline e senza pressione, balbetterò di meno... durante una discussione di lavoro non posso aspettare a dire una cosa perché se lo faccio la dice qualcun altro. Esempio 2: SOLUZIONE 1 un’idea è giusta se la si dice immediatamente o è giusta anche dopo 10 secondi? SOLUZIONE 2 chiedo la parola durante la riunione ed espongo la mia opinione applicando le mie tecniche di controllo della fluenza. chissà cosa pensa di me quel mio amico/collega/insegnante/superiore quando balbetto? Forse ride di me? Esempio 3: SOLUZIONE 1 chiedo direttamente “cosa pensi di me quando balbetto? Ti da fastidio? È un’esperienza autoevidente che modifica le strutture cognitive discutibili ed errate : non c’è nulla come sentirsi dire direttamente “a me non importa se balbetti” per convincere una persona balbuziente a cambiare un convincimento errato. LE IDEE IRRAZIONALI RIENTRANO IN 4 CATEGORIE FONDAMENTALI (C. DE SILVESTRI, 1981) Esagerazione delle conseguenze negative di una situazione (balbetto e quindi non avrò mai successo nella vita) Pretese poco realistiche verso se stessi o gli altri o gli eventi (devo sempre essere perfettamente fluente, mai un errore) Giudizi sul valore umano di se stessi o degli altri (balbetto quindi valgo poco) Giudizi sul valore umano di se stessi o degli altri (balbetto quindi valgo poco) Arbitraria definizione in termini di bisogni o necessità di propri desideri o preferenze (o non balbetto per niente o è tutto inutile, a cosa mi serve balbettare solo 3 parole al giorno? Si accorgeranno tutti comunque che io balbetto... ) ANCORA PER LA BALBUZIE Nessuno deve sapere o accorgersi che balbetto Chissà cosa pensano di me Io non devo assolutamente balbettare Non devo mai sbagliare a parlare Si deve fare/parlare così perché così si fa di solito Tutti fanno così quindi anch’io devo fare/parlare così … Devo imparare a non balbettare adesso per forza perché … Queste idee irrazionali, spesso presenti nelle persone che balbettano, portano disequilibrio al sistema