CONFRONTIAMO PER CAPIRE

Se paragoniamo i modelli presentati:  
  • Palin PCI  
  • D.C.M.  
  • Lidcombe  
  • G.A.L.M  
emergono delle similitudini …  
  • Il coinvolgimento dei genitori è irrinunciabile, esso avviene con fasi e modalità diverse che prevedono:  
    • Ev. valutazione “descrittiva” delle competenze, dello stile comunicativo, dell’approccio educativo che possono essere modificati / modificabili / mantenuti / ampliati / variati in alcuni aspetti  
    • Il genitore è l’attore del cambiamento e quindi non è soggetto ad una valutazione critica “giusto/sbagliato” ma è aiutato nel definire / programmare / applicare modelli comportamentali favorevoli alla fluenza  
    • No judgment behaviour : non si esprimono giudizi, ma si danno indicazioni / si commentano dei comportamenti / si descrivono situazioni ed esiti di comportamenti / si applicano tanto o poco delle strategie comportamentali / si fanno cose e attività concordate con il logopedista ...  
    • Il cambiamento auspicato è modellato dal genitore / favorito dal genitore / rinforzato dal genitore / conosciuto ed accettato dal genitore /...

  • In ogni metodologia è previsto un periodo di intervento INDIRETTO gestito in modi diversi ma che sostanzialmente implica:  
    • Informazione approfondita, precisa e dettagliata sulla balbuzie e sulla normale disfluenza (non è una chiacchierata descrittiva …) 
    • Valutazione accurata del bambino su diversi aspetti e parametri
    • Valutazione (strutturata / implicita o esplicita / di fatto o mediante strumenti valutativi / autovalutazione / …) delle modalità comunicativo - relazionali del genitore  
    • Condivisione degli esiti della valutazione del bambino e degli esiti della valutazione delle caratteristiche comunicativo - relazionali dei genitori  
    • Condivisione dei punti di forza e dei punti di debolezza del bambino e della famiglia per la fluenza, il linguaggio e lo sviluppo fisiologico del bambino stesso  
    • Condivisione in merito a “ Chi - Come - Quando - Per Quanto Tempo - Che cosa - Dove - Perché - Con Quali Obiettivi - … -” conduce il trattamento  
  • A seguito di una prima fase di valutazione ed indicazioni ai genitori può seguire un:  
    • Intervento indiretto guidato e condotto dai genitori con supervisione del logopedista (quest’ultima diretta sul bambino ed il nucleo famigliare) o anche indiretta sul bambino e diretta sul nucleo familiare  
    • Intervento diretto sul bambino condotto dal genitore  
    • Intervento diretto sul bambino condotto dal logopedista in collaborazione con il genitore  
  • In ogni caso (ed in accordo con le linee guida internazionali) si interviene “dando indicazioni e/o con counselling e/o agendo sul bambino” in un tempo relativamente breve di pochi mesi che possono diventare di poche settimane (dall’onset) se i genitori o il bambino dimostrano evidente preoccupazione e non riescono a gestire le dinamiche comunicativo relazionali

  • Entro i 5 anni di età (senza ulteriori rinvii o attese!) il bambino che balbetta da  almeno 10 - 12 mesi DEVE essere preso in trattamento rieducativo:  
    • Diretto sul bambino effettuato dal logopedista e con la collaborazione dei genitori che partecipano alla seduta ed a cui sono affidati interventi al domicilio  
    • Diretto sul bambino effettuato dai genitori al domicilio con supervisione più o meno ravvicinata del logopedista  
    • Indiretto ed affidato ai genitori mediante counselling con attività più o meno strutturate da svolgere al domicilio  
  • Contenuti dell’intervento: l’intervento terapeutico, comunque sia effettuato e da chiunque sia sviluppato, prevede contenuti inerenti l’ambito:  
    • Comunicativo - Relazionale  
    • Linguistico nei suoi diversi aspetti  
    • Sui canali e modalità comunicative digitali - analogiche - pragmatiche  
    • Educativo e socio ambientale (pressione temporale, turno di parola, dinamiche educative, tolleranza alle frustrazioni, ecc.)  
    • Fonetico - fonologico - delle prassie verbali fonatorie  
    • Cognitivo - comportamentali  
    • Delle dinamiche emozionali correlate alla comunicazione verbale interpersonale ed al linguaggio  
    • Sintattico - grammaticale e semantico  
    • Velocità di parola, pause, punteggiatura comunicativa - ecc.  
  • Come implicitamente indicato nelle linee guida e come confermatomi verbalmente da esperti di fama mondiale (H. Gregory 1994 comunicazione personale - Margaret Leahy 2016 comunicazione personale) non ci sono evidenze certe sulla indispensabilità di un intervento psicologico (né sul paziente stesso né sui genitori) per trattare la balbuzie.
  • La recente letteratura conferma che un intervento precoce (iniziato entro 10 – 12 mesi dalle prime manifestazioni sintomatologiche) ed effettuato da uno specialista in terapia della balbuzie ha una maggiore probabilità di successo. Se si interviene tardivamente e soprattutto dopo più di 4 anni dall’insorgenza del disturbo la probabilità di successo e la % di risultato diminuiscono 
  • Va comunque ricordato che le persone con più di 40 anni che balbettano stabilmente, ogni giorno, sono una minoranza assolutamente trascurabile a conferma dell’esperienza comune per cui, con gli anni, il disturbo si riduce sensibilmente! 
  • Se l’intervento precoce indiretto (sui genitori e/o sui genitori per il bambino), iniziato in età prescolare, non ottiene risultati soddisfacenti e stabili il bambino va curato DIRETTAMENTE con sedute settimanali regolari con un coinvolgimento più o meno strutturato dei genitori e degli insegnanti. 
  • In età evolutiva il coinvolgimento diretto / indiretto degli insegnanti è indispensabile e viene ottenuto mediante interventi diversi: counselling – conferenze – relazioni scritte – formazione – video informativi - ecc. 
  • Il trattamento diretto, in qualunque modo venga effettuato, prevede: 
    • Contesti e situazioni comunicative inizialmente modificate perché possano favorire la fluenza 
    • Modelli comunicativi – linguistici – articolatori e di strutturazione della frase adatti all’età prestazionale del bambino 
    • Modelli comunicativi – linguistici in cui è presente un rallentamento della parola 
    • Modelli comunicativi – linguistici in cui è presente un incremento delle pause 
    • Interventi sul contesto e sull’ambiente per ridurre la pressione temporale comunicativa e diminuire i fattori di interruzione o di ostacolo alla fluenza 
    • Viene richiesto di definire / descrivere / osservare / modificare i fattori ambientali, comunicativi e linguistici che ostacolano la fluenza in modo da applicare forme di rinforzo differenziale sui comportamenti che favoriscono la fluenza 
    • La balbuzie è considerata come un evento che “dipende da …” e che può essere modificata o limitata da fattori esogeni alla biologia della persona balbuziente 
    • Ancora una volta parliamo di...

definendone i contenuti in termini ecologici, cioè sull’ ecosistema comunicativo relazionale del bambino