Esemplificando:
Un buon controllo e percezione della tensione muscolare permettono di limitare la balbuzie mediante tecniche di correzione della balbuzie stessa. Questo può ridurre la mia risposta emozionale negativa (perché balbetto meno) ed aumenta la mia fiducia e riduce i miei evitamenti ...
Allo stesso modo avere coscienza che i miei contenuti verbali sono adeguati indipendentemente dalla fluenza, abituarmi a parlare in pubblico in contesti di difficoltà crescente può ridurre la mia risposta emozionale negativa ed aumenta la mia fiducia e riduce i miei evitamenti ... E così balbetto meno
Senza un training esperienziale, un addestramento fisico / cognitivo / emozionale ed un’adeguata generalizzazione prestazionale gli obiettivi raggiunti in terapia non si consolidano …
Al tempo stesso praticare ed ottenere con una certa frequenza una performance adeguata, migliora il mio adattamento e la “comodità emotiva” che sperimento in quelle situazioni, e questo mi aiuta ad incrementare e quindi a generalizzare le esperienze
Concetti quali “feed-back” o “corrispondenza biunivoca” oppure “sistema che si autoalimenta (positivamente o negativamente)” descrivono perfettamente perché diverse modalità conducono a risultati simili
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Identificare cos’è - come è fatta - come si manifesta la mia balbuzie.
- Facilita la desensibilizzazione
- Modifica i vissuti negativi
- Permette di anticipare / modificare gli schemi muscolari di sforzo
- Offre un contenuto comune non ansiogeno su cui confrontarsi
- Si analizzano gli schemi muscolari di sforzo e le sequenze motorie connesse (Balbuzie Volontaria)
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Modificare la balbuzie e migliorare la fluenza
- Si sperimentano tecniche di controllo della tensione muscolare, di facilitazione della fluenza, di anticipazione dello sforzo prima in terapia poi all’esterno in accordo con i principi behavioristici (ERASM - Attacco Dolce - Disfluenza Volontaria - Pull Out - Cancellation - Preparatory Set - Pause - Riduzione della velocità dell’eloquio - ecc.
- Si programmano interventi sul contesto comunicativo per ridurre gli ostacoli alla fluenza ed incrementare i fattori facilitanti (pressione temporale - elaborazione del pensiero - strategie di comunicazione efficace - problem solving - ecc.)
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Cambiare l’approccio cognitivo, i pensieri ed i ragionamenti irrazionali se presenti:
- Scomporre e confutare le idee irrazionali che guidano i comportamenti verbali della persona
- Costruire nuovi approcci cognitivi ai contesti di parola in famiglia, a scuola, sul lavoro, nelle situazioni sociali ed in pubblico
- Praticare il cambiamento
- Accettare la balbuzie modificandone la valutazione emotiva da “difetto/colpa” a personale “caratteristica”
- Praticare l’assertività
- Incrementare la partecipazione e le attività in base al profilo ICF steso ad inizio trattamento
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Mantenere nel tempo ed ampliare il trasferimento delle nuove competenze verbali e comunicative
- Come già indicato ogni prestazione/situazione va ampliata e modificata nei suoi parametri di ampiezza, frequenza ed intensità.
- I risultati ottenuti vanno mantenuti nel tempo compatibilmente con la naturale oscillazione del sintomo.
- Gestione delle possibili ricadute
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Rimodulare le risposte verbali, comportamentali, emotive, relazionali, cognitive per reagire adeguatamente alle possibili variazioni
sintomatologiche. Usiamo, al riguardo alcune brevi frasi ad effetto con cui motivare la persona al cambiamento:
- Balbettare si può, e non è colpa mia So bene cosa fare quando balbetto, quindi non preoccupatevi
- Balbettare poco e per poche ore è meglio che balbettare tanto per 3 giorni