3.4 Gli stili cognitivi
La personalità, le attitudini e le competenze concorrono a formare in ciascuno di noi un proprio stile cognitivo, cioè un modo personale e originale di organizzare pensieri, concetti ed esperienze, di elaborare le informazioni che provengono dall’esterno e di affrontare i problemi.
Lo stile cognitivo di una persona non è migliore o peggiore di quello di un'altra, ma semplicemente diverso e ne riflette gli aspetti fondamentali dell'intelligenza e i tratti della personalità.
L'intelligenza analitica comprende la capacità di analizzare, scendendo nei dettagli, di valutare, di esprimere giudizi, di operare confronti tra elementi diversi. L’intelligenza creativa è caratterizzata dalla capacità di inventare, di scoprire, di immaginare, di affrontare con successo situazioni nuove per le quali le conoscenze e le abilità esistenti si mostrano inadeguate.
L’intelligenza pratica è la capacità di utilizzare strumenti, applicare procedure e realizzare progetti.
Per esempio, chi ha uno stile intuitivo tende all’approccio globale: cerca di formarsi un quadro generale dell’argomento per poi occuparsi dei dettagli e spesso ha difficoltà a organizzare razionalmente quanto ha compreso con l’intuito. Chi ha uno stile razionale, invece, si serve di un metodo, fa uso di schemi, impara con lentezza, ma assimila facilmente i concetti.
Conoscere il nostro stile cognitivo facilita l’apprendimento e ci consente di mettere a punto strategie in grado di adattarsi alle diverse situazioni. Ciascuno di noi per acquisire ed elaborare nuove informazioni, tende a privilegiare uno dei tre principali recettori sensoriali, la vista, l’udito e le funzioni motorie. In realtà in una situazione di apprendimento si usano tutti e tre i recettori, ma uno solo, talvolta due in combinazione, prevalgono sugli altri. Lo stile dominante, tuttavia, può non essere sempre lo stesso, ma può variare a seconda della situazione o del compito da affrontare.
Gli stili dipendono anche da fattori esterni e cambiano con lo sviluppo: nella prima infanzia, infatti, il nuovo materiale viene presentato attraverso stimoli soprattutto cinestetici, nella scuola dell'infanzia e primaria attraverso stimoli visivi, mentre in seguito si ricorre più di frequente alle lezioni e quindi al canale auditivo.
Le persone che preferiscono lo stile visivo in generale ricordano meglio ciò che vedono. Sono comunque suddivise in due ulteriori categorie: visivo-linguistico e visivo-spaziale. Nel primo caso si impara attraverso il linguaggio scritto, cioè con attività di lettura o scrittura, nello stile visivo-spaziale, invece, si apprende mediante grafici, tabelle, immagini e video.
Gli studenti con una prevalenza dello stile auditivo hanno bisogno di ascoltare ciò che devono imparare. Amano la lettura ad alta voce e a volte ripetono a voce alta o parlano tra sé e sé mentre studiano e registrano le lezioni per poterle riascoltare. Chi è orientato verso lo stile cinestetico ha bisogno di toccare oggetti e di essere in movimento. Questi studenti non riescono a concentrarsi se sono costretti a stare immobili per lungo tempo, amano prendere appunti ed essere coinvolti in varie attività durante le lezioni e necessitano di pause frequenti.